“SIAMO DEBITORI VERSO LE PERSONE TRA LE QUALI VIVIAMO”, DICE IL PAPA. COSA SIGNIFICA?

06/05/2019

Papa Francesco, usando frasi semplici e che ben conosciamo, ci ripete che “nessuno si fa da solo”. Purtroppo una delle verità che questa società non ci vuol far capire sono le fatiche che i nostri pari hanno fatto per prepararci una società più a misura d’uomo, più democratica, più cristiana. Noi, invece, questa idealità, anziché completarla, la stiamo deformando e travisando, affascinati più dagli interessi che dalle persone.
Il Papa, queste lacune laiche e religiose insieme, le riempie di proposte, forte della sua storia umana, educativa e pastorale.
Dobbiamo superare l’incapacità di sfruttare e di leggere ciò che quotidianamente ci si presenta al cuore e agli occhi. Siamo in un ritardo drammatico e pericoloso. Non possiamo più continuare a privilegiare gli interessi egoistici e le proposte capricciose. Quando il Papa ci dice che “noi tutti siamo debitori verso Dio e verso le persone tra le quali viviamo”, non si ferma ad interpretazioni di basso profilo, ma ci invita ad usare nel modo più profondo e solido le relazioni e le infinite occasioni che la vita quotidiana ci offre con abbondanza, sia nel bene come nel dolore e nei drammi.
Tutto ci deve spronare a maturare, a farci carico di situazioni che abbisognano dell’intervento e dell’impegno di tutti. Torniamo ad essere “popolo”. L’invito è straordinariamente attuale e urgente, perché anche noi dobbiamo “saper regalare agli altri le condizioni che altri hanno regalato a noi”.


Don Antonio Mazzi