'Un cammino alla ricerca di se stessi': al via un progetto di prevenzione sul disagio giovanile, promosso dalla Sede della Fondazione Exodus di Cosenza.

15/12/2015

Il 16 dicembre alle 10, presso i locali dell’aula Magna dell’I.I.S. di Castrolibero (CS), è stato presentato il progetto per la prevenzione sul disagio giovanile promosso dalla Fondazione Exodus Onlus con il cofinanziamento della Fondazione Carical e il partenariato della Provincia di Cosenza, dell’Usp di Cosenza, del Coni, del Comune di Castrolibero nonché con il patrocinio dei Comuni di Cosenza, San Giovanni in Fiore e Mendicino; numerosi gli Istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa e che ne rappresenteranno, da protagonisti, il cuore pulsante.
A supervisionare tutto, la coordinatrice e organizzatrice del progetto, Deborah Granata, referente Exodus Cosenza.

La novità, per quanto riguarda l’approccio con i ragazzi delle scuole a cui è indirizzato il messaggio educativo, è data quest’anno dalla collaborazione del noto attore calabrese Costantino Comito.

“Sarà interessante registrare la reazione degli studenti di fronte a un personaggio che hanno visto in tv insieme ad altri attori molto popolari – afferma Deborah Granata annunciando l’avvio del progetto – Anche questo è un modo per attirare al meglio la loro attenzione e instaurare un dialogo costruttivo”.

Si tratta, in pratica, di strutturare un “cammino esperienziale partecipativo” rivolto ai giovani di alcune scuole della Provincia di Cosenza, al fine di offrire loro l’opportunità di misurarsi con una serie di realtà sociali, legate all’esperienza che Exodus ha sviluppato in trent’anni di attività rivolte principalmente ai giovani e alle situazioni di marginalità sociale, non in un’ottica di cura, ma principalmente in una prospettiva orientata alla cultura della prevenzione delle forme di disagio e dipendenza. Ciò, al fine di stimolare riflessioni propositive su temi di forte impatto emozionale e relazionale: l’impegno nel volontariato, nello sport, nella musica, nell’arte, nel teatro, come strumento di crescita.

Il progetto nel dettaglio:

La Fondazione Exodus propone attraverso questa esperienza un vero e proprio “progetto itinerante”, attraverso le proprie realtà più significative, che negli anni hanno fornito risposte a molteplici situazioni di disagio, dalla tossicodipendenza all’alcolismo, senza trascurare le dipendenze emergenti come la ludopatia (gioco d’azzardo), la dipendenza da internet, dal sesso, dagli acquisti compulsivi.

Con le varie azioni progettuali previste si mira ad offrire un’opportunità educativa per l’impiego del tempo libero dei ragazzi attraverso l’utilizzo degli strumenti tipici dell’aggregazione giovanile, promuovere fra i ragazzi la consapevolezza del proprio crescere, della propria appartenenza e del proprio ruolo nella società, costruire luoghi in cui il clima fra i ragazzi consenta di vivere serenamente alcune dimensioni tipiche dell’adolescenza (amicizia, avventura, innamoramento, impegno, volontariato, rapporto con gli adulti), richiamare gli adulti, le istituzioni, la società alla riscoperta delle proprie responsabilità educative attraverso un lavoro di rete con Scuola, Famiglia, Istituzioni. I ragazzi hanno bisogno di vivere positivamente le amicizie, l’amore, le avventure e vogliono avere accanto adulti capaci di renderli protagonisti accompagnando il loro percorso di crescita utilizzando lo sport, la musica, il canto, il teatro, il volontariato, la vita nella natura, la festa.

Si mira così ad intraprendere un percorso preciso per intervenire sempre più precocemente e riuscire ad arrivare prima che i ragazzi manifestino segnali di disagio, permettendo ai giovani di utilizzare il loro tempo libero in modo positivo, coltivando le proprie passioni e facendo gruppo attraverso le note quattro ruote di don Mazzi: musica, sport, teatro, arte e volontariato.

Si tratta di un “viaggio alla ricerca della consapevolezza”, una guida e un punto di partenza per chi si trova a iniziare un cammino di crescita personale. Un viaggio alla scoperta di chi siamo realmente. Consapevolezza significa imparare finalmente che qualsiasi cosa sentiamo, dentro di noi, ha una ragione d’essere. L’ascolto profondo delle proprie emozioni, delle proprie sensazioni, dei propri sentimenti, porta alla conoscenza autentica di se stessi.

Il viaggio. Il viaggio è il vero motivo per cui siamo nati, per cui siamo venuti sulla terra, però dobbiamo stare più nel processo che nel risultato. Lo scopo del viaggio è lo stesso viaggiare, il COME viaggiare, non l’arrivo o la fine del viaggio ma, appunto, il viaggio in sé.

Lo scopo del progetto “Exodus: un Cammino alla ricerca di se stessi” corrisponde dunque all’obiettivo primario che Exodus si pone, ossia intervenire sempre più precocemente per riuscire ad ARRIVARE PRIMA. Prima che i ragazzi manifestino segnali di disagio. Si mira a raccogliere la sfida educativa per lavorare anche in “contesti di normalità” stando accanto ai giovani e alle loro famiglie.

“Attraverso tale progetto – conclude Deborah Granata – desideriamo principalmente costruire insieme una città educativa, ovvero cerchiamo di mettere insieme le volontà, le risorse, le competenze e le esperienze più significative per fare in modo che nessuno tra i ragazzi del nostro territorio, soprattutto quelli che già vivono condizioni di disagio, resti escluso da quelle opportunità necessarie a garantire un percorso di crescita sano e positivo”.