NESSUNA SCUSA PER QUESTI RAGAZZI

08/07/2016

C’è una frase nel Vangelo che ho sempre fatto fatica ad accettare, non a causa del Vangelo, ma perché noi uomini, tanto buoni e bravi, arriviamo spesso fino ad un certo punto. Poi, anche la fede non sempre aiuta a fare il pezzettino che manca. Ecco la frase: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
In questi giorni leggendo due storiacce di violenza tra adolescenti e ascoltando con tristezza alcune loro dichiarazioni, mi è saltata in testa quella dolce e per noi quasi incomprensibile frase di Cristo. Ma, in senso totalmente contrario, come fosse una reazione che ti scappa quando non ne puoi più.
Il primo fatto è accaduto a Savona, una ragazza diciottenne di origine polacca è stata stuprata dal suo fidanzato e da due suoi amici diciasettenni. Il secondo è accaduto a Salerno. Una ragazzina sedicenne è stata stuprata da un branco di cinque ragazzi, in un garage. E non solo. Ma poiché ha parlato, attraverso Facebook, ha subito altre aggressioni, da amici, parenti e conoscenti dei cinque stupratori. Non voglio entrare nei particolari dei due fattacci.
Mi si rivolta lo stomaco anche perché, di queste bestialità ne sento e ascolto ogni giorno. E, per essere sincero fino in fondo, in questo caso qualcuno ha avuto il coraggio di parlare, ma in molti, meglio dire in moltissimi altri casi, l’omertà è assoluta e seguita da minacce paurose. Voglio invece, sottolineare la leggerezza sia dei violentatori, come di alcuni parenti, con la quale vengono giustificati questi fatti.
Ed è stato qui, che mi è saltata, per ragioni profondamente contrarie, la frase del Vangelo. “Poverini, credevano di scherzare. Non sapevano bene quello che stavano facendo. Sono dei babbei. Non volevano fare del male. Era solo un giochetto erotico degenerato”.
Su queste dichiarazioni noi dobbiamo farci domande e accuse pesanti. è vero che gli attori principale sono altri, ma a noi che facciamo queste dichiarazioni e che usiamo indecentemente i social network, ci dicono niente? Possiamo sottovalutare e quasi giustificare azioni animalesche come queste? è mai possibile che nei violentatori non scatti nulla, nemmeno un’ombra di dolore e una dichiarazione di colpa?
Sono il primo a capire il carattere e le capacità di sfotterci che hanno gli adolescenti, ma so anche, per esperienza diretta, che con un po’ di pazienza, umiltà ed esperienza, riusciamo a non giustificarli (come è successo in questo caso) ma a farli ragionare e offrire loro momenti di formazione, di interiorizzazione e di rieducazione.

Nessun ragazzo è così cattivo e bestiale, da non capire i suoi sbagli e da non ammetterli. E qui torno a noi grandi, incapaci di parlare con i nostri figli, sempre presi dai nostri, anche giustificati problemi. In questi tempi, la vita non è facile. Ma i figli devono rimanere sempre al centro del nostro cuore e al vertice delle nostre preoccupazioni, soprattutto se adolescenti.

Don Antonio Mazzi