UN AUGURIO "A MODO MIO" PER IL NUOVO ANNO

09/01/2018

Ai primi dell'anno, in modo sincero o per pura abitudine, ci mandiamo gli auguri. Anch'io voglio, alla mia maniera, spedirvi poche parole, ma sofferte e impegnative. Sono parole alle quali, ormai da anni, abbiamo cavato l'anima.
Con l'entusiasmo dei neofiti (!) mi rivolgo, come sempre, soprattutto ai giovani. Non è vero che voi, ripeto giovani, non amate più la politica. È vero invece che non vedete più protagonisti autentici e progetti dignitosi per i quali valga la pena di rischiare o almeno provare a rischiare i vostri anni più belli.
Voi la politica ce l'avete dentro e la chiamate con altri nomi come: sogno, desiderio, fiducia, serietà. Queste parole indicano le "radici" della politica. Ed è per questo che vi propongo una frase che contiene due parole, le quali, a loro volta, danno significato al vostro sogno e al vostro futuro.
All'inizio dell'anno a tutti i miei operatori, ragazzi, genitori disseminati ormai in mezzo mondo, spedisco un breve messaggio. Non ho le pretese del Presidente della Repubblica e nemmeno del Sindaco di Milano.
Quest'anno ho preso in mano il telefonino e, con la mia faccia di sempre, ho detto: "Spero tanto che quest'anno l'io funzioni molto meno del noi". Dentro qui ci sono io tutto intero, ma ci siete tutti interi anche voi.
Perchè la vera politica sta dentro a questa riga. Cioè: il giorno che il NOI ci farà diventare veramente NOI, tutte le parole morte torneranno a vivere. E saranno: democrazia, politica, socialità, convivenza, giustizia, civiltà.
Tanti auguri!

Don Antonio Mazzi