400 ragazzi, 150 educatori e 100 volontari si riuniranno dal 15 al 18 settembre p.v. per il XXVIII Capitolo di Exodus, appuntamento annuale di verifica e confronto che quest’anno raggiunge il Sud dell’Italia, esattamente a Policoro (Mt).
Nel Capitolo confluiscono le fatiche di un anno di strada, le tappe raggiunte e i sogni da realizzare. Non è un momento qualunque, ma il punto di verifica per ragazzi, educatori e volontari che operano nelle Case di Exodus presenti in Italia e all’estero.
“Il Capitolo è l’evento più significativo di Exodus. Offre, nel modo più semplice, l’identità dell’intera avventura di Exodus. Se dovessi raffigurare la Fondazione come un organismo vivente certamente il Capitolo sarebbe il cuore – dice don Mazzi - Non saprei pensarlo in modo diverso. E domandarsi come attraversare i prossimi 365 giorni crea in me, come nei miei ragazzi, impatti, rabbie, meraviglie, paure e tenerezze incredibili”.
Il tema di quest’anno è “Mio Fratello che guardi il Mondo” e prende spunto da una famosa canzone di Ivano Fossati che – sono parole dell’autore – vuole aiutare la “riflessione in maniera più generale sulla difficile convivenza con la diversità. Intendo la difficoltà dell'accettazione più ampia del termine: povertà, disagio, malattia, condizioni che possono cambiare, per fortuna. La strada della speranza è sempre aperta, la possiamo trovare. O meglio: è la strada che troverà noi".
Non solo. “Mio Fratello che guardi il Mondo” è uno dei messaggi lanciati da Papa Francesco in occasione dell’ultima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, “perché nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare”.
Alcuni momenti saranno particolarmente significativi: