Il nostro tour nei Poli Exodus presenti in Italia legati al Progetto Bussole fa tappa a Cassino (FR): con la testimonianza degli Educatori di Exodus, che da mesi stanno lavorando accanto ai docenti degli istituti scolastici del territorio, accompagnando e sostenendo molti ragazzi nei “Laboratori di Rimotivazione”.
“Durante gli incontri” - raccontano – “sono emerse diverse problematiche e criticità. I ragazzi hanno mostrato, in modo particolare, il bisogno di parlare e di essere ascoltati, di trovare punti di riferimento educativi significativi di cui potersi fidare, per esprimere se stessi fino in fondo. È emerso, inoltre, il bisogno di essere accolti, di essere accettati per quello che sono, di “essere visti”, un bisogno di attenzione”.
Che cosa sono i “Laboratori di Rimotivazione”?
Sono dei percorsi educativi e formativi, proposti a studenti variamente toccati da un loro disagio personale. Questi laboratori sono finalizzati proprio a favorire il recupero di ragazzi a rischio dispersione, studenti che hanno un difficile percorso scolastico o presentano problemi di integrazione scolastica e extra scolastica.
Che tipo di attività svolgono i ragazzi?
È utilizzata una metodologia che mette sempre al primo posto la buona relazione con se stessi e con gli altri, gli argomenti trattati, sono stati utilizzati da stimolo, come formazione più che informazione, per incoraggiare i ragazzi ad un atteggiamento attivo, aperto alla libera espressione di sè. Attraverso esercitazioni e presentazione di esperienze concrete, si è stimolata l’interazione e la capacità critica, per favorire un apprendimento attraverso la scoperta. Sono state proposte fiabe, storie e metafore, con lo scopo di stimolare le emozioni e l’immaginazione e favorire una riflessione basata sulle emozioni suscitate, e sullo sviluppo della capacità di elaborare ipotesi e risolvere i problemi.
Quanti ragazzi riuscite a coinvolgere?
Abbiamo incontrato 5 classi prime di scuola secondaria di primo grado (scuole medie) di Cassino - Istituto Comprensivo Cassino 3 - 6 classi del triennio di scuola secondaria di primo grado di Rocca d’Evandro (Ce) - Istituto Comprensivo “Ettore Fieramosca”. E prima della fine del progetto, riusciremo ad incontrare anche 2 classi del biennio (primo e secondo anno) di scuola secondaria di secondo grado (superiori) di Agnone (Is) - Istituto “G.N. D’Agnillo”, Istituto Omnicomprensivo , Alberghiero I.I.S. “San Benedetto-Righi di Cassino”, proponendo loro la stessa attività.
Com’è nata l’idea del laboratorio?
Questo vuole essere solo l’inizio, un modo per intercettare i ragazzi, rimotivandoli, per poi continuare con altre proposte, laboratori di Teatro, sport, cucina, “mani abili” (bricolage), laboratori in cui fondamentali sono la creatività e il coraggio e il desiderio di mettersi in gioco.
Cassino: in quale contesto socio-culturale vi inserite con questo progetto?
Sul territorio di Cassino sono presenti, molti indirizzi di scuola secondaria di secondo grado e vari indirizzi universitari. Nonostante questo rimane una cittadina senza veri spazi di aggregazione giovanile. Non abbiamo un cinema, abbiamo un solo teatro (riaperto da poche settimane) e abbiamo un eccessivo numero di Bar e locali. Così, molti adolescenti, preferiscono i locali ai centri di aggregazione giovanile.
Che tipo di riscontro state avendo da parte dei ragazzi e anche dai loro genitori?
I ragazzi si dimostrano attenti e partecipativi, dimostrano grande interesse, in particolare quando si va incontro ai loro bisogni: si sono lasciati, gradualmente, coinvolgere nelle varie attività, acquisendo, così, una maggiore consapevolezza di se stessi, attestata, anche, dalle esercitazioni proposte. Hanno condiviso le tematiche trattate in queste attività anche in famiglia, e questo ha permesso l’apprezzamento dei genitori, per il percorso effettuato dai ragazzi, derivante dall’osservazione dei cambiamenti mostrati.
Redazione