I DOCENTI TORNANO SUI BANCHI DI SCUOLA

25/06/2019

Parliamo tanto di povertà educativa. E facciamo bene. Il fenomeno non è mai stato in espansione quanto oggi. I giovani sono più fragili di quelli di ieri. Eppure per combatterlo questo fenomeno, per sconfiggerlo non serve solo rivolgerci a loro – che pure sono l’inizio e il fine ultimo di ogni azione, progetto, messo in atto per limitarlo – ma anche alle loro famiglie e soprattutto ai loro insegnanti. Ecco, forse parliamo, invece, troppo poco del loro ruolo – fondamentale e necessario – per scovare la povertà educativa e dare ai ragazzi gli strumenti per poter ricominciare a credere in qualcosa: la bellezza di un legame, una relazione, la necessità della condivisione, la speranza – che sempre deve esserci – per il futuro.
Cassino è uno dei dieci Poli educativi in cui la Fondazione Exodus ha avviato dallo scorso anno il progetto nazionale “Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie”, selezionato dall'impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile.
Ecco qui, a Cassino nel frusinate, insieme alle attività e laboratori pensati e dedicati ai ragazzi, si è intercettato anche un altro bisogno: l’urgenza di confrontarsi con gli insegnanti per dare loro gli strumenti adeguati a gestire questa nuova frontiera della fragilità.
Maria Del Maestro è una psicologa che da oltre dieci anni collabora con la Fondazione Exodus sul territorio di Cassino. «Prima», racconta, «insegnavo psicologia generale nel Liceo di Scienze Umane di Cassino. Oggi, invece, mi occupo di fare formazione ai docenti impegnati nella cura e prevenzione del disagio giovanile del territorio. Siamo in un momento storico dove la dispersione scolastica è in continuo aumento, dove, in alcuni contesti, è diventato difficile fare in modo che i ragazzi arrivino fino all’obbligo scolastico imposto dalla legge. I docenti sono destabilizzati e non tutti hanno gli strumenti per far fronte a questa emergenza in cui le sole classiche lezioni frontali non hanno più presa sui giovani, anzi, li allontanano ancora di più dal mondo della scuola, a volte sono quasi deleterie e producono dispersione».
Il progetto di formazione per i docenti è stata una richiesta fatta alla Fondazione da parte dell’ “I.I.S. San Benedetto” di Cassino, partner sul territorio del progetto. «Quest’anno ai corsi hanno partecipato 55 docenti».
Da fine febbraio fino a maggio 2019, i professori sono tornati sui banchi di scuola. Il corso di formazione è stato diviso in due aree: «Una teorica e una esperienziale», dice Marisa del Maestro. «Nella parte teorica abbiamo affrontato temi come: la nuova organizzazione del disagio giovanile; le relazioni sociali in classe; le dinamiche di gruppo; il rapporto educativo e apprendimento-insegnamento; la gestione dei problemi emozionali nella scuola». Nella parte esperienziale, invece «abbiamo fatto training socio-affettive per lo sviluppo dell’infanzia e la riduzione del disagio relazionale in classe e abbiamo indagato sulle tecniche di relazione efficace».
Nel corso di questi mesi i docenti dell’Istituto Comprensivo “San Benedetto” hanno messo a punto un nuovo “sistema” per attirare l’attenzione dei loro studenti: «Le lezioni», continua la psicologa, «e il progetto formativo devono essere costruiti insieme alla classe. Abbiamo inoltre lavorato sulla mediazione creativa a scuola, la peer-education, il cooperative-learning, il circle-time, il role playing e training motivazionali. Questi sono tutti nuovi metodi della didattica inclusiva che dal prossimo anno i docenti potranno mettere in campo con le loro classi».



Polo Cassino (FR) – Progetto “Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie”