Ma prima di tutto parliamo di prevenzione
Quella di oggi mi piacerebbe si chiamasse “la giornata mondiale sulla prevenzione contro tutte le droghe”, perché prima di tutto bisogna prevenire.
E soprattutto in questi ultimi anni in cui stanno esplodendo delle nuove droghe, delle nuove dipendenze, come il gioco d’azzardo.
Una volta, ai miei tempi, gioco significava allegria, chiasso, cortile, oratorio, pallone, ping pong, sudate e gambe graffiate. Il gioco, ce lo insegna don Bosco, è di per sé educativo, mentre oggi quello che viene chiamato gioco è diventato diseducativo, morte, dipendenza.
Secondo i più recenti studi, infatti, la ludopatia sta crescendo in maniera esponenziale, ma il dato più allarmante è che questa patologia non riguarda solo gli adulti. A incrementare i numeri dei dipendenti da gioco, infatti, sono sempre più i minori, che spendono la “paghetta di papè” per giocare al “gratta e NON vinci”, e adolescenti che frequentano, sempre più spesso, bingo e sale giochi.
Per questo, prima ancora di parlare di dipendenza, bisognerebbe parlare di prevenzione ed educazione: la vera “sfida educativa”, a mio parere, non è nei confronti degli adolescenti o dei giovani, ma va lanciata ai genitori, agli educatori e alle istituzioni. Educare, infatti, è una responsabilitè che sta in capo agli adulti di una societè, basterebbe che ciascuno facesse la sua parte, altrimenti finiamo per offrire solo una “pseudo-educazione”.
Don Antonio Mazzi
In occasione della Giornata Mondiale Lotta alla Droga e nell’ambito del Progetto “Non Giochiamoci il Futuro”, sabato 25 giugno 2016 alle ore 11:00, presso il Palazzo delle Paure di Lecco, don Antonio Mazzi terrà un incontro pubblico sul tema del gioco d’azzardo.