È da persone sagge ammettere e cercare di riparare i danni compiuti.
A me sembra che la proposta fatta da Matteo Renzi di togliere le macchinette mangiasoldi dai bar e dalle tabaccherie sia una ammissione di colpa delle istituzioni ed esprima la volontà di cambiare rotta. Spero di non essere troppo ottimista.
In effetti tutta la disastrosa situazione dell’azzardo legalizzato che abbiamo davanti ai nostri occhi e che ha prodotto tanti guai, può esser fatta derivare da un provvedimento delle istituzioni che risale ormai a più di dieci anni fa, quando il gioco d’azzardo, con un ipocrita espediente linguistico, venne sdoganato dalle case da gioco e venne concessa la possibilità di installazione delle famose slot in uno dei luoghi più sensibili dei nostri territori: i bar. Credo che quella scellerata decisione segnò l’inizio della fine.
Ora i buoi sono scappati e certamente è molto faticoso ripristinare la condizione di partenza, anche perché nel frattempo sono dilagate le modalità di gioco d’azzardo, le sale gioco, i vari tipi di gratta e vinci ma soprattutto il gioco on line, vero e proprio virus che sta inquinando adulti, giovani e sempre più ragazzi. Per questo il provvedimento annunciato da Renzi deve essere considerato solo il primo passo e mi aspetto che lo stesso sia inserito in un disegno più ampio e organico che tenga conto dell’evoluzione di un fenomeno che da anni ci è scappato di mano.
Auguro allora al governo di non essere intimorito davanti alle pressioni e alle eccezioni che i potentati dell’azzardo avanzeranno in tutti i modi. E poi suggerisco alcuni passi successivi.
Il primo è che si tolga definitivamente la pubblicità sull’azzardo in tutte le fasce orarie e in tutti i luoghi sensibili, le limitazioni finora introdotte sono veramente poca cosa. Il secondo: che vengano seriamente tassate le rendite perchè è assurdo che le lobby, che intossicano la nostra società, siano addirittura agevolate. Terzo: che si mettano in campo persone e risorse per sostenere le vittime dell’azzardo, con proposte e percorsi che possano coinvolgere anche i familiari, che sempre piombano in un baratro inconsapevolmente.
Infine teniamo sempre presente il fine di questi provvedimenti: non è sufficiente spostare il problema, le macchinette, l’azzardo non va addolcito ma cancellato. L’obiettivo deve essere quello di un mondo meno drogato da false illusioni.
Don Antonio Mazzi