Si fa sempre più evidente la pericolosità e la infinita potenzialità che i social network possono scatenare usando e abusando di giochi, di equivoci, di seconde e terze intenzioni, della fragilità, della superficialità e della maliziosità che invade e permea questo mondo sempre più imbecille e divoratore di schifezze.
Mi scappa da ridere quando leggo paginoni interi sui più noti quotidiani italiani invitanti a menù salutari e a cibi ecologici, mentre nella pagina dopo leggo che gli alimenti più amati dai nostri carissimi connazionali sono i social network.
Il caso di Tiziana, ragazza napoletana di 31 anni,è esemplare.
Si è suicidata per una cosa che era cominciata come un gioco. Era un gioco fare sesso, cambiare partner, lasciarsi riprendere inviando poi i video ad altri uomini.
Lei ha giocato senza rendersi conto di quanto fosse pericoloso. Purtroppo se ne è resa conto quando ha scoperto di essere finita sui siti porno e ha provato inutilmente a fermare questo mondo incontrollabile e onnipotente.
Purtroppo i sei filmati hard sono stati inviati da quattro amici suoi (come spesso accade) e dalla cattiveria del vecchio fidanzato.
Il tutto è finito in un funerale, tra preghiere, pianti e inutili speranze perchè qualcuno possa capire.
Ora parleranno anche i tribunali.ma in queste storie i tribunali se riusciranno a chiarire, non riusciranno mai a cancellare il male che questi mezzi fanno, hanno fatto e faranno.
Perchè quando i fatti saranno chiariti (fra qualche anno?) e chi ha sbagliato andrà nei luoghi della giustizia e del carcere, la potenza e la cattiveria di tali mezzi sarà ancora più grande e sarà ancora più onnipotente.
Mi dispiace dover ancora una volta parlare di storie impregnata di fragilità, depressioni, di amori paterni non esercitati, di amicizie abusate e addirittura trasformate in tragedie. Ormai tutti sappiamo che questi mezzi informatici sono a doppio taglio. Vorrei che la finissimo di esaltare sempre la parte sbagliata anche se con molta fatica, ma con molta più intelligenza, potessimo insegnare, attraverso la scuola e attraverso la normale cultura, quanto l'altra parte di questi strumenti è altrettanto positiva se non superiore.
Non per niente di queste cose ne aveva già parlato a suo tempo Giovanni Paolo II come ne ha parlato più volte questo nostro Papa.
Sorgerà il giorno nel quale non sarà il temporale a riempirci di spavento ma il sole, la serenità e l'uso positivo di questi strordinari mezzi che l'intelligenza umana ha messo a nostra disposizione e che il buon Dio regalandoci l'intelligenza pensava che non venissero usati per la seconda volta ancora come arma per Caino invece che strumento per Abele.
Don Antonio Mazzi