PADRI E FIGLIE, UN RAPPORTO DA RISCOPRIRE
I giovani di oggi hanno bisogno urgente di genitori veri
26/02/2016
San Remo è sempre San Remo e i commentatori di San Remo vanno sempre verso le interpretazioni o fantasiose o parapolitiche o seriamente critiche. L’Italia non può far a meno delle canzoni e soprattutto di quelle cantate sulla riva del mare, nella città dei fiori. E più la crisi coglie la nazione, e meglio funziona il teatro Ariston. Rimane, però, almeno per me ignorante in materia, la curiosa risposta al mirabolante evento. Le canzoni migliori pare, restino migliori soli lì. Appena fuori dal teatro e appena la notte incantata affonda stanca e felice, dentro al mare, tutto cambia. O meglio cambia soprattutto la musica e i vincitori, faticano più degli altri a sfondare.
Quest’anno però avendo vinto, inaspettatamente gli “Stadio” con una canzone “democristiana” i meccanismi sono saltati. L’aggettivo democristiano non è mio, ma sempre produzione dei cervelli giornalistici intellettualmente avanzati e che sanno leggere sempre “oltre”, intendendo per oltre anche il trapassato remoto. Io da analfabeta melodico, mi accontento del testo. Potrebbe essere solo interesse di mestiere e interpretazione collegata a quello che ogni giorno mi arriva sul tavolo. Cioè gli infiniti drammi che vengono consumati e moltiplicati per incapacità di rapporti intrafamigliari. Sentire a San Remo, quattro adulti parlare di padri e figli, mentre il palco esplode di colori, l’orchestra si sta impegnando per l’ultima fatica, dieci milioni di italiani ascoltano, tra cui molti più giovani delle annate passate, e poi vederli vincere con un testo da pedagogisti, ti fa riflettere.
Cito solo qualche verso, perché molto efficace e attuale. Parla un padre. “Un giorno ti dirò che ho rinunciato alla mia felicità per te… che ti volevo bene più di me… e tu riderai e mi dirai che un padre non deve piangere mai. Non deve arrendersi mai. Deve saper difendersi”. Risponde la figlia. “Io ti dirò che un uomo può anche sbagliare lo sai, ma… se era vero amore è stato meglio comunque viverlo… Già so che tu non mi crederai, e piangendo tu mi stringerai”.
Quante volte ho sentito, visto e partecipato a scene simili. E quante volte le figlie anziché essere abbracciate dai padri veri, si sono rifugiate tra le braccia di preti come me…
Don Antonio Mazzi