Questo Papa ci invita – quasi oserei dire ci obbliga - a dare priorità al mondo giovanile e indice, per la prima volta, il cosiddetto “Sinodo dei giovani”, che a ottobre del 2018 porterà i vescovi a discutere di nuove generazioni e vocazioni. Parlando con il linguaggio dei giovani, abitando con disinvoltura gli ambienti multimediali della generazione digitale, arriva subito ai temi che lo interessano.
Questa società liquida non deve e non può scartare i giovani e sottovalutare l’intero settore giovanile. I giovani vanno provocati, stimolati, invitati a portare freschezza, ad aprire percorsi nuovi, entusiasmanti e positivamente rischiosi. La saggezza, l’esperienza e i valori degli adulti faranno da supporto e da spalla.
La voce delle nuove generazioni deve accordarsi con l’intergenerazionalità (il Papa include anche i nonni) per operare quella coralità totale che non può escludere le voci bianche.
Il Papa non vuole i giovani del divano, chiusi in casa a giocare alla playstation, coccolati nella bambagia. Li vuole capaci di reagire e interagire con il mondo, anche se “liquido”. Ha dato loro un tema straordinario: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
È interessante, poi, tra le sue provocazioni, come lui sappia dare alla parola vocazione orizzonti e spazi profondi e in un certo senso nuovi. Coniugare vocazione e beatitudini, beatitudini e misericordia, vuol dire entrare nel cuore del Vangelo.
Francesco non si accontenta delle mezze misure. Propone la radicalità, la sequela come fu per gli Apostoli, per Maria, per Giovanni Battista. È abbastanza curioso che un Pontefice di ottant’anni riesca a mettere insieme il Magnificat con i “selfie” e con un linguaggio metaverbale, adatto ad essere recepito da chi passeggia più tra i “bit” che tra le riflessioni pastorali.
Ma Papa Francesco non casca dentro al gioco dell’autoreferenzialità giovanile. Parte dal basso per poi volare alto, insieme. Abbiamo perso troppo tempo e abbiamo avuto troppa paura di provocare i nostri “ragazzotti del divano”.
“Il mondo ha bisogno di voi e voi siete la finestra dalla quale il futuro entra nel mondo”. Il Sinodo è già cominciato!
Don Antonio Mazzi