Cosa ha spinto il Papa a fare questo gesto? Non abbiamo ancora capito che il nostro Papa viene dal “finis terrae”. La ricchezza della diversità e delle abitudini legate alle tradizioni di persone che stanno dall’altro capo del mondo, vanno godute, accolte, interpretate. Ci sono sfumature che noi occidentali abbiamo dimenticato o coperto di bardature. Per noi battezzare significa: vestitini, ori, ninnoli, pranzi, regali inutili. Per miliardi di altre persone, il battesimo consiste nella creatura nuda che viene immersa nella vasca, purificata con l’acqua benedetta e ridata ai genitori con una dotazione preziosa e sacramentale. La creatura è entrata a far parte di un’altra famiglia, quella di Dio, famiglia che non solo ha lavato l’anima, ma ha anche mobilitato e offerto il giusto ruolo al corpo. Il battesimo riunisce quello che il peccato dei progenitori aveva diviso. Perché il vero peccato originale sta tutto qui. Prima Adamo ed Eva nudi lodarono il loro creatore, dopo qualcosa è successo. Ed è stato lo stesso creatore a porgere loro le tuniche per coprirsi.
Ora con il battesimo, è tornata la bellezza e l’ordine che nel giardino di allora erano stati infranti. Papa Francesco, argentino, queste cose se le gode. È rimasto per scelta uomo di quelle terre. Per lui la fede non è recitare il Credo e andare a messa la domenica, ma credere che Dio ha inviato suo Figlio. “Care mamme sentitevi libere di allattare i vostri bebè anche nella Cappella Sistina. Ricordate però che ai primi tempi della Chiesa, il battesimo si chiamava “illuminazione” perché è la fede ad illuminare il cuore e far vedere tutto con un’altra luce”. E lui, Papa Francesco, divertito ha commentato con i suoi: “E’ iniziato il concerto!”. Il vero concerto, perché erano angeli, appena battezzati e “illuminati”.
Don Antonio Mazzi