STARE DALLA PARTE DEI POVERI E DEI DEBOLI

29/05/2017

È un peccato che la politica arrivi a “sporcare” anche la figura di San Francesco. Io ho fatto di questo santo il vero fondatore delle mie comunità e ogni anno il 4 di ottobre raduno tutti i miei “disperati” e nel suo nome lavoriamo, cantiamo, preghiamo e programmiamo il lavoro educativo e rieducativo. Mi vergogno che l’idiozia politica se ne freghi di tutto e di tutti, e arrivi così in basso.
Ha pienamente ragione il Cardinale Pietro Parolin nel dire: “Mamma mia! Qualcuno che si possa identificare con il messaggio di San Francesco? Lui era l’immagine di Cristo, tanto che ha meritato di ricevere nelle sue membra le stigmate e le piaghe. Non vedo nessun partito politico che possa identificarsi. Forse mai nessuno potrà dire mi identifico con Francesco. È un modello talmente alto, non irraggiungibile ma talmente alto che sfuggirà sempre a qualsiasi identificazione”.
Non dobbiamo mai manipolare o farci manipolare da cose, avvenimenti e persone.
Anche se di questi tempi, le manipolazioni sono sempre più frequenti ed evidenti. Credo sia vergognoso barattare la “Spogliazione” e la marcia Perugia-Assisi come scenette da pomeriggio televisivo o come passeggiate strapaesane con lo scopo di sgonfiare la pancia.
Per non finire totalmente nel banale o nella presa in giro di un santo tra i più amati, i più poveri, i più mistici e i più poeti, potremmo trasformare queste uscite reclamistiche ed elettorali, in un invito serio a scegliere i poveri, i giovani, i disoccupati e l’ecologia.
In queste cose i partiti potrebbero entrare a pieno titolo e finalmente passare dalle chiacchiere alle scelte concrete. Troppi giovani sono disoccupati e troppe famiglie italiane sono veramente alla fame.

Don Antonio Mazzi