Tra le notizie quotidiane tragiche, scalcagnate, idiote, una mi consola e vale la pena di sottolinearla: è tornata a scuola “l’educazione civica”. Qualcuno si meraviglierà per questa mia segnalazione molto passionale, eppure è solo partendo da questo insegnamento accolto coscientemente, e condotto con serietà, impegno, regolarità fin dalla prima elementare che, fra qualche anno, ricompariranno segnali di civiltà nelle nostre case, nelle nostre strade, nei nostri centri giovanili e nell’Italia intera.
Educazione civica non è una materia ma una guida affinché la nostra vita personale e la nostra convivenza sociale siano degne del paese nel quale viviamo. In un suo ultimo libro Vittorino Andreoli scrive: “I giovani, i nostri figli e i nostri nipoti non riceveranno educazione, poiché per educare occorrono principi primi che siano tali per tutti. Una società smarrita non riuscirà a mettere ordine e dare esempio. Si diffonderà sempre più l’incapacità a stabilire relazioni che sono la forza nella costruzione della rete sociale”.
Spero che Andreoli abbia ragione ancora per poco tempo. Perché se l’educazione civica diventerà una delle “discipline” promosse e volute dall’intera scuola italiana, “l’homo stupidus stupidus” del suo ultimi libro non diventerà sapiens al cento per cento, basterebbe che diventasse sapiens una sola volta invece che stupidus due volte.
Io ci spero tanto anche se i dubbi non spariscono. Già il primo uomo la sua grande stupidata l’ha fatta ma, nonostante il fratricidio, i diluvi, le fughe e i tradimenti seguiti al primo errore, molta parte del mondo ha percorso e sta percorrendo le vie che portano verso le vere terre promesse e i veri sogni profetici.
Mi piace molto una frase di Martin Luther King: “Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere. Poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita”. Proviamoci!
Don Antonio Mazzi