Papa Francesco è vero fino in fondo. Perché è un gesuita particolare con il cuore più grande della testa.
E domenica l'abbiamo visto, durante la visita a Corviale, nel tenerissimo abbraccio con Emanuele, in lacrime per la morte del papà: "Vieni, vieni qui da me e dimmelo in un orecchio". Papa Francesco lo stringe a sé, la mano destra posata sui capelli e la sinistra sulla spalla.
Il bambino, in lacrime, parla nell'orecchio del Papa: "Mio papà era ateo. Ma ci ha fatto battezzate tutti quattro. È in cielo papà?". Gli occhi del Papa si inteneriscono mentre stringe ancora più forte Emanuele.
Poi avvicina la faccia e le labbra, quasi dentro l'orecchio del bambino: "Dio ha un cuore di papà e non abbandona nessuno, nemmeno tuo papà". Pochi istanti, silenzio nella piazza e mentre Emanuele scende gli scalini, papa Francesco chiede alla gente: "Voi pensate che Dio sarebbe capace di abbandonare i suoi figli?".
La piazza esplode: "No!". E, guardando Emanuele con l'aria provata, il Papa continua: "Questa è la risposta: Dio sicuramente era fiero di tuo papà, perché è più facile battezzare i figli essendo credenti che non essendolo. A Dio questo gesto è piaciuto tanto. Parla con tuo papà, prega tuo papà".
Nel cerimoniale pontificio questi gesti non sono nemmeno immaginati e, nei catechismi ufficiali, queste frasi è difficile trovarle. Ma sta tutta qui la pastorale di questo Papa: trasformare in straordinari i gesti ordinari!
Don Antonio Mazzi