INVENTIAMOCI INSIEME ALTERNATIVE SANE PER LE NOTTI DEI NOSTRI FIGLI

20/05/2019

Non possiamo continuare a riempire i giornali di fatti legati alle movide, agli squadroni di ubriachi e alle zone rosse. I nostri ragazzi a casa la sera non ci stanno e gli unici posti aperti sono i locali che distribuiscono ettolitri di alcolici, birre, spinelli e porcherie, le più micidiali. I parchi sono diventati luoghi di bivacchi stupidi, pericolosi e violenti. Le notti lo sappiamo tutti, e lo dovrebbero sapere anche i cosiddetti “buoni”, non soltanto i venditori di morte, sono tempi speciali... Gli oratori, le notturne del CSI dei periodi scorsi, le maratone a tema, le scalate solidali, inventate con il giusto rischio dell’avventura, vanno riscoperte, riprese e potenziate.
L’altra sera i miei ragazzi della Cascina hanno fatto (e vinto…) una partita di calcio. Guardandoli, mi sono detto: “Perché non programmare un campionato il sabato dalle 22 in poi?” Hanno giocato, litigato quel tanto che basta (c’era un arbitro intelligente), mentre gli altri ragazzi che non giocavano, hanno preparato le pizze e fino a mezzanotte festa per tutti, senza balordaggini. È impossibile? E se non è impossibile perché preti e laici (soprattutto i papà) non trasformano questi momenti serali in occasioni alternative e ben diverse dalle movide pericolose, violente e sempre più numerose? La situazione giovanile ci è sfuggita totalmente di mano. Ci spaventiamo per quello che leggiamo. È sufficiente spaventarsi?
Non credo che risolveremo il problema con le pantere della polizia o i fuoristrada dell’esercito. I giri di vite che oggi dobbiamo o vogliamo proporre, indicano la totale mancanza di lavoro preventivo. Non possiamo essere contenti se la gente va alla messa la domenica mattina, mentre i loro figli non sono ancora rientrati dal sabato sera. Torniamo a fare i padri e i preti educatori, sempre disponibili ad attività significative, sane, meno cattoliche e più ecumeniche. Gli oratori devono rimanere spalancati per tutti. E per tutti, intendo tutti, compresi i famosi ragazzi del muretto.
Anche la presenza degli adulti va studiata e progettata. Perché gli adulti non vanno vissuti come controllori e tanto meno come gente che guarda i figli dal finestrone del bar dell’oratorio. È ora che ci svegliamo, spaventandoci di meno e partecipando di più.


don Antonio Mazzi