Con emozione prepariamo l’altare, oggi è giorno di festa per la Casa di Carlotta di Bondeno (Fe). I simboli del battesimo sono pronti: l’acqua, fonte di vita, mi raccomando che sia tiepida! Il cero pasquale, segno della luce di Cristo… proprio quello pasquale non l’abbiamo, andrà bene un cero normale? Sì, in fondo la fiamma della fede che vive in ognuno di noi saprà unirci per fortificare la fiammella di quel cero “qualunque”.
Poi gli oli, ci guardiamo un po’ perplesse domandandoci se il piccolo ribelle starà buono durante le due unzioni, ridendo immaginiamo la faccia di don Antonio e sistemiamo i vasetti con il crisma e l’olio dei catecumeni. La vestina bianca è pronta, un po’ piccola in realtà, ma spieghiamo alla mamma che non importa, l’unica cosa che conta è che sia bianca e senza macchia perché rappresenta l’assoluzione dal peccato originale, simbolo di purificazione e di rinascita in Cristo. Oggi è giorno di rinascita: il piccolo Davis rinasce in Cristo e Petra, la sua giovane mamma, rinasce a nuova vita. Tra poco lasceranno la Casa di Carlotta perchè il loro percorso è terminato e noi educatori potremo solo sperare che il piccolo seme appena piantato sia forte, resista alle piogge e al vento e dia vita ad un robusto albero, ricco di fiori e frutti.
Tutto è pronto, aggiungiamo il pane e il calice con il vino, corpo e sangue di Cristo, dei fiori bianchi e le spighe di grano, purezza e vita. Don Antonio è arrivato; lui, nostro padre, è qui e possiamo cominciare.
È primavera nel giardino della Casa di Carlotta, don Antonio vuole mettersi al sole e così ha inizio il rito del battesimo. Davis è buono, strano perché di solito è una peste!!! Guarda con interesse don Antonio, le due unzioni sono “andate a buon fine” e il momento del vangelo è emozionante: “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite, perchè il regno dei cieli è per quelli che sono come loro. In verità vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”.
Don Antonio ci spiega la dura lotta quotidiana tra il bene e il male e quanto la purezza di Cristo e la grazia dello Spirito Santo, in cui rinasciamo il giorno del battesimo, vengano con il tempo dimenticate. Ci invita a tornare piccoli nell’anima, a guardare e sentire il mondo con l’incanto dei bambini, parla a noi di noi, parla ai suoi ragazzi, riconosce la fatica che tutti facciamo a mantenerci nel giusto, ci racconta che le doppie facce non servono, che dobbiamo essere sempre veri e portare ovunque questa verità, che è poco importante piacere a tutti… ma come fa? Come fa ogni volta a leggerci dentro? A sapere che domande ci stiamo facendo e darci le risposte giuste? In questo giorno, come dice Jean Vanier, la Casa di Carlotta è il luogo della festa e del perdono, della tavola e dell’amicizia, della riflessione e del sorriso. Ci guardiamo negli occhi con umiltà, non siamo qui per educare e salvare, ma per essere educati e salvarci ogni volta: questa è la meraviglia della vita, la meraviglia del rinascere, la meraviglia del ritrovarci intorno ad un tavolo che oggi è altare e domani tornerà ad essere scrivania. Tutto questo rinnova in noi, oggi più che mai, la voglia di restare insieme.