13/12/2017

"L'arte e la bellezza debbono servire a cambiare il mondo. Perciò ho accolto l'invito a venire qui da voi. Anche per avere nel cuore Amatrice, la città vittima del disastro del terremoto". Lo ha detto don Antonio Mazzi, fondatore delle Comunità Exodus, nella conferenza stampa che ha preceduto il grande spettacolo di beneficenza organizzato nel Palaercole dall'associazione "World of colors" di Policoro (MT) per l'iniziativa "Un battito per Amatrice". Iniziativa che ha prodotto la consegna di 5 defibrillatori a don Michele Ciliberti, responsabile nazionale dei Centri Padre Minozzi, che li ha ritirati al posto del sindaco della città laziale, Sergio Pirozzi.
Il primo cittadino, infatti, non ha potuto partecipare perché nel suo Comune si erano verificate altre scosse. "Non ho potuto lasciare la mia gente", ha detto agli organizzatori. Proprio a don Mazzi ed a Pirozzi "World of colors" ha consegnato il "Premio alla solidarietà" che prende il nome da quello dell'associazione.
"Il nostro impegno – ha detto la vicepresidente Maria Teresa Prestera - è stato dedicato prima all'Africa, poi ai Comuni della costa jonica, ed adesso ad Amatrice. Un modo per noi lucani, vittime di un disastroso terremoto, per essere vicini a chi ha sofferto il nostro stesso dramma". Da qui un'attività che dura un intero anno e che culmina con la serata del 7 dicembre, all'apertura delle festività natalizie.
E testimonianze di solidarietà hanno dato tutti gli artisti protagonisti dell'evento che hanno partecipato allo spettacolo con il solo rimborso spese ed hanno ringraziato l'organizzazione per l'invito. L'iniziativa "Un battito per Amatrice", però, continua. "Contiamo di raccogliere fondi – ha concluso Prestera - per poter acquistare almeno altri due defibrillatori per dotare di questa strumentazione salvavita le aree che ospitano le casette del dopo terremoto".
Ma la solidarietà fa più bene a chi la riceve o a chi la fa? Abbiamo posto la domanda ad Eugenio Bennato, cantautore, e a don Antonio Mazzi, 88 anni, prete, come ama autodefinirsi, di strada. "Sono tornato dall'Africa - ha risposto don Mazzi - dove ho visto i bambini di una missione dormire su materassi marci. E non avevano l'acqua. C'è qualcosa che non va. In genere si dice che la solidarietà fa più bene a chi la fa. Ma io, a questa veneranda età, sono stufo di fare del buonismo. Mi piacerebbe un mondo senza solidarietà. Gli artisti possono riuscire dove hanno fallito i politici". E Bennato ha concordato pienamente.



La Gazzetta del Mezzogiorno