A Viterbo ci sono tre pietre d’inciampo. Tre pietre per ricordare i deportati viterbesi della famiglia Anticoli che non sono mai più tornati nella loro città, nella loro casa.
135 ragazzi, dai dieci ai 13 anni, dell’istituto comprensivo Luigi Fantappiè, li hanno voluti ricordare in una manifestazione pubblica, collettiva e tanto emozionante.
La mattina del 27 gennaio, in un evento organizzato dalla Cooperativa sociale Gli Aquiloni, partner di Fondazione Exodus di don Mazzi, per il progetto “Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie”, finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini, in collaborazione con la scuola e con il patrocinio del Comune di Viterbo e della Prefettura di Viterbo, i ragazzi si sono recati all’ingresso delle case di chi non è più tornato indietro dai campi di sterminio e per tenere vivo il ricordo e omaggiare il loro sacrificio hanno suonato – con flauti e chitarre – una musica dolce.
«Poi», racconta Simona, educatrice della cooperativa, «dopo aver deposto una corona, è partita la marcia silenziosa fino a Piazza Plebiscito, la principale di Viterbo, dove ha sede il Comune. Ogni ragazzo aveva con sé un palloncino bianco con scritto il nome di un suo coetaneo deportato. I ragazzi hanno lasciato volare i palloncini, uno alla volta, dopo aver ripetuto il nome del loro coetaneo. La cosa più emozionante della giornata è che gli studenti hanno legato l’olocausto di ieri al razzismo di oggi. Tra i ragazzi ricordati anche il piccolo morto nel carrello di atterraggio di un aereo e il ragazzo ritrovato nel Mediterraneo con la pagella cucita all’interno della giacca».
«Da cinque anni», dice Valeria Monacelli, Dirigente Scolastico del IC Fantappié, «e di rendere omaggio alle pietre di inciampo che ricordano il dramma della famiglia Anticoli, brutalmente deportata ad Auschwitz. Ascoltando i loro interventi, questi nostri giovani ci invitano a riflettere sul valore della memoria, abbiamo il dovere di tener vivo, nelle giovani generazioni, il “ricordo” di quelle nefandezze, affinché il passato possa essere da monito per il presente. Questo il significato del titolo della giornata “La memoria nel presente”, perché la responsabilità risiede nel non dimenticare».
Ma il ricordo deve essere un impegno continuo. «La Fantappiè», conclude la preside, «in collaborazione con la cooperativa sociale gli Aquiloni aprirà un tavolo permanente di studi e riflessioni sull’argomento, nell’ambito del progetto “Donmilani 2: Ragazzi Fuoriserie”, in cui verranno proposti incontri e giornate di studio sull’argomento: ciò che è stato non può rischiare di accadere di nuovo- Già lo scorso 18 gennaio, primo esempio concreto, siamo stati a Roma con una delegazione di 4 ragazzi per raccogliere la testimonianza di Edit Bruck, sopravvissuta ai campi di concentramento».
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Coop. Sociale Gli Aquiloni – partner Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie