“Opportunity” è il nuovo progetto della Fondazione Exodus di Don Mazzi per contrastare la povertà educativa, realizzato grazie al “Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo”. Il nome semplice, immediato, ci riporta immediatamente – per sottrazione – a quello che viene negato ai ragazzi che vivono in una condizione di povertà educativa: le possibilità, appunto.
La Fondazione, che negli ultimi dieci anni ha fatto dell’attenzione all’adolescenza, uno degli elementi cardine del suo operato, con “Opportunity” si impegna ad alzare ancora di più l’asticella della sua proposta educativa, perché, come ricorda Franco Taverna, Coordinatore del Progetto, “spesso basta poco per dare una svolta ad una situazione che si presenta come grave disagio, basta aprire un canale di ascolto, senza giudizio, di comunicazione sincera e rispettosa, basta offrire una opportunità, appunto, dare un’altra chance. E vedi che comincia a tornare la fiducia in sé stessi e, a partire da questa, anche un deciso miglioramento nel rendimento scolastico”.
Il progetto intende realizzare un intervento integrato multiregionale volto a favorire l’inclusione sociale dei giovani e degli adolescenti attraverso l’attivazione e il consolidamento di presidi educativi stabili sui diversi territori di intervento. Si svolge in sei regioni in cui Exodus è presente stabilmente da anni con una sede, un presidio educativo (Lombardia, Veneto, Umbria, Lazio, Calabria, Basilicata, Sicilia e Toscana), in particolare, nei Poli educativi di Gallarate (VA), Milano, Verona, Iesi, Assisi, Elba, Cassino (FR), Tursi, Cosenza, Caltanissetta.
Come previsto dal “metodo Exodus”, anche in questo progetto sono adottati gli strumenti dell’educazione attiva, che prevedono un momento collettivo (gruppo) e uno personale, privilegiando l’uno o l’altro a seconda del percorso e degli obiettivi individuali di ciascuno.
“Il perno del modello proposto dal Progetto è la relazione educativa. Da qui si parte:”, continua Franco Taverna, “una buona relazione con sé stessi, con gli altri e con l'ambiente sono presupposti indispensabili per qualunque apprendimento. Presupposto fondamentale del progetto è che non sia sufficiente accompagnare i ragazzi - tutti i ragazzi non solo quello “difficili” - attraverso lo studio tradizionale, ma utilizzando una didattica interattiva ed esperienziale in un percorso integrato, volto a ripristinare le loro competenze relazionali”.
L’obiettivo della Fondazione è lavorare sulle relazioni “perché”, dice Taverna, “quello che abbiamo imparato dalla nostra esperienza, è che la povertà educativa non è solo diretta conseguenza di quella economica, ma affonda le sue radici nella difficoltà di gestione delle relazioni: tra genitori e figli, tra studenti e insegnanti, tra giovani ed educatori”.
“Il nostro Fondo di beneficenza, che si caratterizza per la sua vocazione filantropica, ha deciso di sostenere “Opportunity” in coerenza con le linee guida emesse per il 2019/2020 espressamente concentrate sulla dispersione scolastica – afferma Giovanna Paladino, Responsabile Segreteria Tecnica di Presidenza di Intesa SanPaolo. - Il progetto della Fondazione Exodus, attiva da quasi trent’anni nel contrasto alla dispersione scolastica in molte regioni italiane, aiuta 300 ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 17 anni esposti al rischio di dispersione scolastica a costruire il proprio futuro. La formazione è l’unico ascensore sociale a disposizione delle persone, tanto più quelle in condizioni di difficoltà socio-economica, in grado di garantire risultati ampi e duraturi. L’attenzione di Intesa Sanpaolo alla formazione dei giovani si esprime anche tramite il Fondo di Beneficenza che, in capo alla Presidenza, permette la realizzazione di progetti come questo finalizzati a motivare, valorizzare le competenze, rafforzare l’autostima dei giovani, agendo al contempo sulla rete territoriale educativa.”
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