LA COMMOVENTE PROVA D’AMORE DI UNA FIGLIA AL TEMPO DEL COVID

04/12/2020


Per trovare il meglio di noi stessi, devono congiungersi amore e dolore. Accade poche volte nella vita che questi due valori divini si equivalgono e convivano per qualche tempo nell’angolo più segreto e mistico della nostra anima. Vedendo però la foto di una figlia, per ore in piedi, al freddo, sulla cappotta della macchina, davanti all’ospedale, nel quale è ricoverata la madre, colpita da Covid, per poterla solo vedere, può diventare un’icona, un tabernacolo, una scena caduta del cielo.
Sarebbe comodo per tutti, soprattutto per chi passando di li, scattare le solite foto e poi sbatterle tra le migliaia di altre che portiamo in borsa. La moda è moda, per cui oggi, si deve fotografare tutto. Sono stato più volte in Terrasanta e non sono sicuro che alcuni fedeli l’abbiano vista con i loro occhi la Terrasanta. Sono sicurissimo che i maledetti attrezzi che avevano in mano hanno visto di tutto, di più.

Torno alle due parole con le quali ho iniziato l’articolo. Quando il dolore coglie una persona a noi cara, e, la dobbiamo lasciare sola, l’impossibile diventa possibile con atti di eroismo che mai avremmo immaginato. È vero che la maledizione piombata sul mondo intero, non ci lascerà più come prima. Ma è anche vero che il cuore dell’uomo non aspetta il decreto della scienza che dichiari il tutto finito! Per il dolore e per l’amore, il tempo ha altre misurazioni e altre logiche. Perché scavalca tutto, e sa inventare azioni e gesti che agli estranei sembrano miracolosi, ma per chi è nel mezzo della tragedia diventa logico, unico, obbligatorio, essenziale. Non ce la fa ad aspettare. Arrivare, perciò a vivere nel freddo, in piedi, sul tettuccio di una macchina, davanti ad una finestra, sperando di poter vedere la mamma che ami, salutarti tremando dietro alla tendina, per qualche minuto, è solo normale. Perché, ripeto, fa parte della logica dell’amore.

E, forse, sono questi gesti, molto più frequenti di quanto pensiamo, che rendono ancora vivibile questo mondo, che fino a ieri credeva di essere, soprattutto per alcuni, un secondo paradiso terrestre. Posso chiudere dicendo, che l’amore tra madri e figli morirà qualche ora dopo il Giudizio Universale? O forse, andrà oltre, perché, se mi meriterò il Paradiso, credo che Maria e Gesù, saranno anche lassù madre e figlio.

Don Antonio Mazzi