MENTRE I GRANDI CHIACCHIERANO I GIOVANI FANNO GESTI CONCRETI

27/07/2020


Dice una mamma: “Sono ancora incredula che dei ragazzi così giovani abbiano potuto portare avanti una iniziativa così. Sembra più una favola che una realtà”. E l’iniziativa è veramente simpatica. Matteo, studente di quinta liceo, insieme con Jacopo, Emanuele e Piero, di Milano, hanno deciso di mettersi a disposizione di tanti loro coetanei, realizzando una piattaforma (PC4U.tech) che fa incontrare gratuitamente domanda e offerta di tablet o pc, usati, rendendoli operativi per l’utilizzo. Ho solo sintetizzato il gesto, perché ciò che ci interessa di più è l’intuizione e la sensibilità solidale dei giovani.
Passo dalla descrizione all’appello. Ragazzi, è giunta la vostra ora. Non fermatevi ai qualunquismi dei grandi, o meglio, degli adulti. Siete voi il domani, la primavera, la creatività, l’amicizia. Solo voi state intuendo ciò che sta accadendo attorno a noi, perché non avete il cervello bruciato dai luoghi comuni, dalle frasi fatte, dagli egoismi politici, e dalla ideologia che trascina questa società verso obiettivi più legati ai profitti che alle persone.
Mentre le grandi firme dell’economia scrivono discutono, polemizzano e giocano “ai miliardi”, voi dite due parole e fate due cose stupende.
Vogliamo, nel nostro piccolo, aiutare il processo di digitalizzazione che in Italia è in ritardo. Dobbiamo ridurre il gap tra chi ha di più e chi ha di meno”. Sta tutto qui il vostro progetto. Caso vuole che le stesse parole e lo stesso progetto da mesi ce li sentiamo raccontare nei Palazzi più importanti dell’Europa.
Voi dite “nel nostro piccolo”, loro dicono, continuano a dire, anche loro nel “loro piccolo”, fatto di centinaia di miliardi. E se ho ben capito, dovrebbero essere addirittura insufficienti per fare quello che state facendo voi, cioè per superare i ritardi nel processo di digitalizzazione. Loro usano parole più grosse. A voi basta un laboratorio. Voi siete partiti e come ben sapete, siete partiti “piccoli”. Sta qui la strategia veramente umanitaria. Ciascuno nel suo piccolo deve inventare qualcosa perché il suo vicino viva meglio.
Essere uomini significa scoprire insieme se stessi, per poi scoprire insieme il mondo, non quello degli affari e dei poteri, ma quello delle democrazie diversamente paritarie.

don Antonio Mazzi