Ho conosciuto Indro Montanelli negli anni del terrorismo quando mi resi disponibile ad accogliere pentiti e dissociati che avrebbero potuto scontare una pena alternativa in comunità. Lui non era d’accordo e ci fu una litigata furibonda.
Non voglio entrare nel dibattito sul passato dell’uomo, anche perché non ho avuto modo di “studiarlo”. Mi limito a dire che un episodio nella vita di una persona, un episodio avvenuto per altro in un momento storico particolare per il nostro Paese, non deve diventare la vita di una persona.
Tutti commettono errori, tutti hanno momenti chiari e scuri.
Una riflessione, però, andrebbe fatta e mi rivolgo soprattutto ai giovani. Ragazzi, potete anche avere ragione nel protestare, nel porre all’attenzione di tutti certi argomenti, ma non è così che si fa. Non è imbrattando una statua di un morto, che si spiega il proprio ragionamento.
Così, invece, si passa dalla parte del torto. E’ una questione di educazione, di educazione al dibattito, perché se si hanno delle idee in merito a qualsiasi questione, si mettono sul tavolo e se ne discute. Le cose vanno dette in maniera intelligente.
L’imbrattare le statue è segno della mancanza di preparazione al confronto.
don Antonio Mazzi