NATALE 2020: GLI AUGURI DI DON ANTONIO MAZZI

24/12/2020




L’umanità di Dio ci mette tutti a disagio…
Anche perché Dio, per palare di sé, invece che dare grandi spiegazioni,
ha capito che la cosa migliore era farsi Uomo.
Si è fatto Uomo!
Si diventa cristiani quando la smettiamo di inventare definizioni su Dio
per cominciare a parlare di noi uomini, di vite, di volti…
Perché Dio, ad un certo punto, si è fatto volto,
si è fatto Carne, si è fatto Vita.
Si è fatto uno di noi.
Nacque, visse e, prima di morire, ci diede il cibo immortale,
che noi continuiamo a portarci dentro senza ancora capire
che fa parte delle risposte alla domanda iniziale.
I veri cristiani hanno scoperto che Gesù di Nazareth è
la risposta di Dio alla domanda: “Ma tu chi sei?”
E lui, Dio, anziché farci tanti ragionamenti
ha fatto come Adamo con un pungo di sabbia.
Così, ha messo un seme piccolissimo nella pancia della seconda Eva (Maria)
e ha trasformato il suo desiderio in Gesù di Nazareth
e Gesù di Nazareth, per rimanere con noi,
è diventato Pane e si è inventato la Cena.
Quindi, Gesù è il desiderio di Dio e la Cena è il desiderio di Gesù.
Ripeto. Gesù è il desiderio di Dio
e, come ogni figlio, è il desiderio di una madre e di un padre.

E adesso, lasciatemi fare un passo più avanti.
E dopo duemila anni non lo abbiamo ancora capito.
E questa sera, questa notte, davanti al Presepio,
che noi facciamo da secoli, come “tradizione”,
Dio ci guarda e ci dice: “Ma è possibile che non abbiate ancora capito cos’è il presepio?
Quante volte ve l’ho raccontato? Siete ancora convinti che sia un teatrino, che sia uno scherzo?”
E in questo momento, immaginate, salta fuori Gesù che dice:
“Sono un uomo ordinario.
Sono tutti gli uomini ordinari.
Soprattutto sono gli uomini che soffrono,
i deboli, gli abbandonati.
Non esiste nulla di meglio che essere un uomo,
una donna, un bambino, un povero…
Sono qui, perché la terra non è ancora diventata il luogo del riso,
del gioco, del desiderio, dell’amore.
Vi racconterò le mie speranze.
Libererò i vostri corpi, perché gioiosi, festosi,
realizzate quelle beatitudini che vi ho raccontato,
mia che vi ho raccontato con gioia, perché la vita sia gioia,
la vita sia festa!”

Ciao e Buon Natale a tutti!

Don Antonio Mazzi