Penso ai milanesi e ai veneti in vacanza, o meglio in ferie. Mentre le vere ferie dovrebbero tagliare e far dimenticare, tutto quello che abbiamo fatto fino al giorno prima, io da buon veneto, scommetto, che appena scaricata la macchina, troveranno mille modi per non stare con le mani in mano: sistemare il prato, cambiare le lampadine, dare una mano di colore al bagno… e via così. Perché fare niente per un veneto e un lombardo è perdere tempo, quasi non si esistesse. E poi, veniamo sempre noi veneti e lombardi da famiglie che ci hanno fatto “fare qualcosa” appena fuori dalla culla. Perciò ascoltatemi tutti, non solo i sopradetti. La vacanza è un tempo fecondo per vivere, parlare, leggere, pensare. Il verbo “pensare” per molti di noi viene usato solo per il lavoro, per le spese, per le cose economiche.
Dovremmo accorgerci che ci sono altre cose, altrettanto importanti e che hanno bisogno del nostro tempo. Le grandi domande troppe volte le trascuriamo. In questi due ultimi anni, ad esempio, la morte e i grandi dolori ci sono passati davanti, alcuni ci sono entrati addirittura in casa. Altri grandi temi, l’ educazione dei nostri giovani, la povertà del mondo, le ingiustizie e le violenze. Un altro pensiero importante è quello di rimettere la politica al posto giusto. Io sono molto deluso per quanto succede. È possibile che a causa di politiche sbagliate non ci vacciniamo? Che addirittura siano i figli a litigare perché loro hanno capito il valore di questo gesto e certi adulti no? Anche le chiacchierate, i giochi, le passeggiate, l’ arte, usatele nel modo migliore, perché torni serenità in casa, tra i parenti, tra gli amici per aumentare un po’ di più la vostra cultura.
Lo scrivo per voi perché, da bugiardo, io sono il primo a non fare vacanze e ferie. E quando vado, vado all’ Isola d’ Elba, perché ho una comunità e in Valcamonica perché ne ho due. Quindi camuffo e salvo le apparenze. Perciò come io vi prometto che quest’ anno farò “quel niente” che mi permetterà di stendermi su uno sdraio e pensare o leggere qualche bel libro, così voi dovete prometterlo a me. Enzo Bianchi parlando proprio di ferie scrive: “Eppure fermarsi e far niente, in modo consapevole, significa sentirsi come un albero, una pietra, una cicala adagiata su un ramo, una nube in cielo: ci sono molti soggetti attorno a noi che non fanno niente… eppure fanno bello il mondo”.
Don Antonio Mazzi - famigliacristiana.it – 06/08/2021
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