L’INFINITO E’ PIU’ PICCOLO DEL SORRISO DI UN BAMBINO

15/01/2021


I figli adolescenti sono come gli aquiloni. Ai miei tempi gli aquiloni si costruivano a mano e costituivano uno dei pochi momenti belli della nostra povera infanzia.

Vengo dalla campagna. Per me l'anno era scandito dall'uccisione del maiale, dalla raccolta e battitura del grano, dalla vendemmia, dal presepio, dal carnevale per le maschere e i coriandoli, e dagli aquiloni.

Oggi gli aquiloni non vanno più di moda e poi si comperano già fatti negli stramaledetti supermercati. Male. Cari genitori, non avete idea cosa vi perdete a non fare l'aquilone a mano, con vostro figlio.

Per fare l’aquilone, quando avevo sette anni, bisognava racimolare le rare riviste a colori, fare la colla, cercare attorno ai fossi delle cannucce lunghe e sottili che avrebbero costituito le nervature del testone dell'aquilone.

La fase più delicata dell'intera operazione, consisteva, nell'andare di notte a scassinare la porta del gabbiotto degli attrezzi, dove il nonno custodiva gelosissimamente i rotoli di spago, con i quali avrebbe legato i salami. L'aquilone è aquilone se ha code lunghissime e coloratissime, se ha un grande testone dipinto esagonale o rettangolare, e ha uno spago talmente lungo, da volare oltre il sole.

Se non volasse oltre il sole, che aquilone sarebbe? Io, impazzivo. Arruolavo la mamma, le zie, i cugini e le cugine. Occupavamo per almeno una settimana il tavolone della cucina dei nonni. Era largo, lungo e comodo.

Sbuffando, per quel periodo, gli zii sopportavano quelle invasioni. Dovevano andare a mangiare altrove. Erano gli unici giorni nei quali la cucina era in mano nostra. Non vi dico il disordine!

Sei cuginetti scatenati, litigiosi, furbastri, per ore, a rubarci le code, la colla, la carta velina… e botte quasi ogni giorno, erano urla e botte "da cugini".

A me riusciva male la colla, sporcavo, mi sporcavo. Ero specializzato nello strappare le pagine a colori, in casa d'altri, nella ricerca di carta velina, e nello rubare lo spago al nonno per fare l’aquilone.

I figli sono come gli aquiloni. Tutti ci diamo troppo da fare a fabbricarli. Ma poi?

Ecco il mio “Decalogo sui figli”:

1. L'aquilone lo si costruisce perché vada, presto e bene, ad occupare quel pezzo di cielo che il Padreterno ha preparato per lui.
2. Voi genitori, perdete troppo nel levigare, cesellare i vostri figli ad altezza massima del tetto di casa. Tessete meno paradisi artificiali. Aprite le porte di casa, e spingeteli a respirare a pieni polmoni, il sapore del mondo.
3. A voi, padri, tenere appena un filo, lungo, sottile, sottile, ma sufficiente per dare di tanto in tanto un impulso, un avviso. I vostri figli non devono far finta di possedere virtù che voi non avete mai inculcato loro.
4. Preparateli a volare, insegnando loro che volare è uscire di casa e non fuggire di casa; è affrontare il sole che scotta, il vento che scompiglia, il silenzio che spaventa, il freddo che congela...
5. Dentro un adolescente, c'è concentrata tutta l'avventura di una vita. Rompere o farsi uno spinello, o inventare "stronzate", è proprio degli adolescenti che non avendo imparato a volare, si accontentano di sentirsi vivi, infrangendo le "cristallerie".
6. Il cielo costa. Gli adolescenti di domani saranno sempre più aquiloni smaniosi di volare, ma intimiditi dal rischio dell'infinito.
7. Allora parliamo di più, drammatizziamo di meno. Portare sulle spalle i propri figli, mentre attraversano il loro deserto, non fa diventare mai gobbi.
8. Non trasformiamo le ferite, in sconfitte, ma in tappe verso il pieno della vita. Allora l'aquilone diventerà aquila, e il padre e la madre riscopriranno, con il naso all'insù, il fascino di essere genitori.
9. Per fare un aquilone sono sufficienti nove mesi. Per buttarlo in cielo: un’eternità. E l’Eternità è fatta di: sorrisi, pianti, parole, tenerezze, esempi, regole, fede e pazienza… Settanta volte sette quintali di pazienza!
10. Un figlio esige settanta volte sette quintali di pazienza!

Continuano sul n. 2/2021 del settimanale Oggi le riflessioni di don Antonio Mazzi su 10 temi importanti legati alla famiglia, alla società, alla dimensione educativa, alle relazioni, al nostro tempo. Il fondatore di Exodus richiama l’attenzione su genitori, figli, sentimenti, fede e molto ancora. E lo fa attraverso 10 punti per ogni argomento: in forma di decalogo, quindi. In questa seconda puntata affronta il tema dei figli, bambini e adolescenti. La serie dei decaloghi di don Mazzi prosegue su Oggi: da leggere e conservare.

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don Antonio Mazzi su “Oggi” n. 2/2021