Martedì 22 giugno è venuto a salutarci nella Cascina Molino Torrette del Parco Lambro di Milano, sede nazionale di Exodus, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Voleva vedere i ragazzi e trattenersi un po' con loro. L’umanità di questo uomo è molto profonda, delicata, rispettosa. Ha ascoltato alcune testimonianze e poi ha lasciato una breve ma sentita riflessione, ne riporto qualche passaggio.
“Cari ragazzi,
le storie che ho ascoltato sono state davvero commoventi e belle, e hanno manifestato quel desiderio di serenità e una tremenda voglia di vivere.
Sapete ragazzi, ciascuno di noi nella vita ha un percorso che incontra sempre momenti di speranze, di delusioni, di successi. Quello che però va detto, per ciascuno di noi, è che non c’è nulla di più bello di un nuovo inizio, che rimette in pista, che rimette in positivo, che rimette in corsa.
E, quindi, auguri ragazzi!
Ha detto bene una delle vostre educatrici, poc’anzi, che ciascun ragazzo è unico. Ogni persona è irripetibile, ciascuno ha un valore incommensurabile, non ripetibile da nessun altro.
Questo è quello che abbiamo tutti in comune: questa unicità di ciascuno di noi, piena di valore. E questo è ciò che qui, in questa che è una delle decine di case di Exodus, viene messo in evidenza, realizzato, interpretato e concretamente attuato. Ed è una straordinaria e preziosa compartecipazione alla vita del nostro Paese.
Raccolgo volentieri, tra i suggerimenti che ha presentato don Antonio, quello che riguarda il Terzo settore, verso il quale occorre esprimere riconoscenza e impegno alla valorizzazione protagonista, perché nella nostra società, nel nostro Paese, il Terzo settore è una struttura portante, non di supplenza, ma di autonoma, specifica responsabilità.
Vi sono tante straordinarie evidenze di questo apporto, e io non mi stanco di ringraziare il Terzo settore per il contributo che reca al carattere positivo della vita del nostro Paese.
Ringrazio molto Don Antonio. Può permettersi qualunque cosa perché ha una licenza particolare, ed è una licenza che nasce dalla riconoscenza per quello che ha fatto e che continua a fare, e che in tanti intorno a lui irrobustiscono e sviluppano.
Grazie per quello che fa Exodus.
Sono davvero contento di essere qui. Auguri.”
don Antonio Mazzi