SEGNALE PER IL TERZO SETTORE. LA SCALA AL PARCO LAMBRO

26/04/2021


Carissimo Schiavi,

ho letto finalmente, delle cose belle e te le mando felice di condividerle con te e con la gente “normale” che legge il “Corriere”. U queste pagine Valerio De Molli fa un paio di proposte che lui chiama provocatorie, ma per me sono sagge e intelligenti, in un mondo che da qualche tempo ha dimenticato che la saggezza e l‘intelligenza valgono molto di più della furbizia e del doppiogiochismo.

Delle proposte a me interessa soprattutto la prima, la quale suggerisce l’elezione di un terzo del Parlamento a sorteggio tra un gruppo di privati cittadini che ne abbiano preventivamente segnalato la disponibilità. In altro modo, avevo suggerito una cosa simile anch’io, con una aggiunta molto specifica: che i candidati di questa atipica elezione appartenessero al Terzo Settore.

La seconda cosa bella che mi ha fatto saltare sulla sedia e ritagliare il giornale è questa: nel programma della Scala di quest’anno c’è la volontà espressa da Mayer di portare non solo il Balletto nei quartieri, ma anche l’orchestra e il coro. Ho preso in mano il mio solito pennarello e ti ho spedito subito il “mio pensierino” o, meglio, il mio sogno: l’Orchestra della Scala nel Parco Lambro a settembre, nel prato sotto la “ex maledetta montagnetta”.

Le due notizie buttate giù così alla buona sui due quotidiani più importanti, in questo momento, sono strepitose. Sono una bombola d’ossigeno per noi abitanti di questo paese, che giorno dopo giorno si sta spegnendo, sostituendo entusiasmo, coraggio e voglia di vivere con la nebbia soffocante della tragedia e con le centinaia di manifestazioni sepolte di striscioni e bandiere che noi, gente che guarda, a fatica, riusciamo ad interpretare. La boccata d’aria sana che potrebbe far respirare il Terzo Settore e le periferie è terapeutica e miracolosa.

Don Antonio Mazzi

“Caro don Antonio,

una boccata d’ossigeno, visto che siamo in emergenza pandemica, sarebbe davvero terapeutica per il Terzo Settore: il Covid ha bloccato attività formative e culturali e messo in difficoltà l’assistenza alle persone, in più molte associazioni non hanno risorse per finanziare la trasformazione digitale (tranne alcune eccezioni sono diminuiti anche i fondi e le donazioni). Il Parlamento dei cittadini con gli uomini del volontariato è una bella idea, ma dubito che venga accettata: è rivoluzionaria come il sorteggio. Più facile invece il tour della Scala al Parco Lambro: appoggio incondizionato all’idea di una serata del riscatto civile delle periferie”.

Giangiacomo Schiavi

don Antonio Mazzi su “Corriere della Sera”