La scuola secondaria di prima grado è una tappa fondamentale per porre le basi di una scelta consapevole e il più possibile vicina alle attitudini dei ragazzi. Ma siamo sicuri che i ragazzi abbiano a loro disposizione tutti gli strumenti per capire chi sono e cosa vogliano?
Scegliere chi essere, e cosa fare. La scelta della scuola superiore è forse la vera prima decisione che i preadolescenti sono chiamati a prendere per sé stessi. Ma la scuola li sta aiutando nella costruzione di un percorso a loro misura?
È nata da questa domanda il laboratorio “La Bottega dei Mestieri” del polo Exodus di Assisi, che rientra nel Progetto Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini. É nato lo scorso anno in un clima di scoraggiamento generale dove a farla da padrone era la demotivazione dei ragazzi. Siamo nella scuola media “Colomba Antonietti” di Bastia Umbra.
«I primi incontri sono stati di conoscenza», dice Donato, educatore del progetto. «E più i ragazzi si raccontavano negli incontri successivi, più capivo che sceglievano uno o l’altro percorso di studi superiore per motivi sbagliati: “Voglio lavorare poco”, “voglio guadagnare tanto”. Così è nata l’idea di strutturare un laboratorio annuale per tutte le classi terze dell’istituto, circa 200 ragazzi, più per 7 seconde, per parlare insieme di futuro, dei mestieri possibili, dell’importanza di coltivare una passione, di ciò che ci spinge a voler intraprendere quel tipo di scuola e in futuro quel tipo di lavoro. Scopriamo insieme che i nostri sogni possono davvero prendere tante forme».
Molte volte i preadolescenti e gli adolescenti provano imbarazzo o addirittura timore nel dichiarare ciò che vorrebbero davvero fare e diventare. Il laboratorio consiste in incontri settimanali con i ragazzi: «Io inizio», dice Donato, «facendo domande provocatorie: “Ti sei mai sentito poco apprezzato?”; “Ti sei mai sentito poco intelligente?”. Dalle loro risposte si comprende subito quanto e come la società porti i ragazzi e le ragazze a fare ragionamenti incompleti o parziali sulle loro vite».
L’obiettivo de “La Bottega dei Mestieri” è «farli riflettere sui loro desideri, le loro attitudini. Utilizzo sempre la metafora del mazzo di carte, gli dico: “A questa età avete il mazzo pieno, poi poco alla volta, con le scelte, qualche carta la perderete. É importante che vi rimanga in mano la carta che davvero volete giocare, quindi bisogna ragionare bene sulle scelte. Poi, negli incontri successivi, gli parlo molto di intelligenze multiple e delle attitudini di ognuno, perché il lavoro, come la vita, è fatto di inclinazioni e desideri».
Mentre la scuola è ancora improntata su modelli passati: «I ragazzi sono andati avanti ad una velocità esponenziale, la scuola deve impegnarsi per essere al loro passo e per farlo deve cominciare anche a parlare di talenti, non solo di programmi. Il senso stretto del laboratorio, la frase che ripeto sempre ai ragazzi è “Siate sempre la versione migliore possibile di voi stessi. Impegnatevi qualunque scelta farete".
Donato, Educatore Exodus Progetto Donmilani2 – Polo di Assisi