37 anni fa - il 25 marzo 1985 - negli anni della “Milano da bere”, partiva dal Parco Lambro il primo progetto educativo itinerante della Fondazione Exodus di don Mazzi. «Exodus», racconta Franco Taverna, responsabile area povertà educativa della Fondazione, «nasce con una carovana. Exodus è una carovana. Nel 1985 siamo partiti con una proposta di comunità itinerante che ha rotto gli schemi di intervento allora consolidati. Nuova, provocatoria, coraggiosa che per nove mesi ha fatto tappa in tutta la Penisola da Bormio fino alla punta della Calabria con 13 giovani tossicodipendenti raccolti senza alcuna selezione. Una carovana a suo modo vincente che ha dimostrato che un altro modo di affrontare il dramma della droga era possibile, che con l’avventura e la relazione educativa gli adolescenti e i giovani perduti potevano ritrovarsi. Ecco, io penso che anche oggi servirebbe una proposta allo stesso modo nuova e dirompente, che davanti al forte disagio e alle domande di aiuto avanzate dalle ragazze e dai ragazzi non resti chiusa nel lamento dei tempi difficili ma che si metta al loro fianco ascoltandoli e camminando insieme su sentieri non ancora esplorati».
E lo strumento del mettersi in viaggio insieme è stato riproposto dalla Fondazione prima per i ragazzi sottoposti a misure restrittive da parte dell’Autorità giudiziaria e poi per tutti gli adolescenti che la Fondazione intercetta attraverso l’area “Donmilani2” dedicata alla povertà educativa. Le carovane sono sostenute grazie al progetto “Pronti, Via!” selezionato dell’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
«Dalle carovane», spiega Taverna, «cioè da questo tipo di proposta offerto a ragazzi con seri problemi, abbiamo immediatamente capito l’enorme potenzialità del “mezzo”, si direbbe tecnicamente oggi del “dispositivo educativo”. Fin da subito abbiamo visto che ciò che si otteneva con una carovana era molto superiore a qualunque altro intervento, psicologico, comunitario. Un po’ più avanti negli anni abbiamo poi constatato che l’avventura della carovana, l’uscita dal proprio abituale contesto, l’incontro con la fatica e la bellezza sono, anzi sarebbero, occasioni da offrire a tutti i ragazzi e le ragazze: ogni adolescente dovrebbe poter sperimentare un intenso cammino educativo, un viaggio impegnativo per sé e da vivere in gruppo, ma non solo orientato verso di sé ma aperto agli altri e al mondo».
Anche per il 2022 Exodus ha in programma diverse carovane all’interno del Progetto: una in Sicilia, una nel Lazio e una in Lombardia. E accanto a queste anche alcune brevi carovane per preadolescenti di Istituti scolastici oppure inviati dai servizi territoriali. «A noi», chiosa Taverna, «sembra che ci sia un grandissimo bisogno di vivere esperienze vere e forti, fianco a fianco insieme ai ragazzi: loro ce lo stanno chiedendo in tanti modi e noi abbiamo il dovere di provare a rispondere. Anche con mezzi semplici e precari, ma rispondere, essere lì con loro».
Redazione