ARIDITÀ EDUCATIVA E PIANTE PIONIERE: GLI EDUCATORI EXODUS

28/09/2023


Nei giorni 18 e 19 settembre presso l’Abbazia di Maguzzano (BS) si è tenuta la due giorni annuale dei progetti Donmilani2 della Fondazione Exodus, settore adolescenza e fragilità educativa. Dalla sua nascita nel 2010, il progetto Donmilani2 a partire da Milano e dalla Locride, ha attivato numerosi altri progetti in diverse città italiane ed ora si trova presente a Gallarate, Monza, Milano, a Cologno Monzese, in Valpolicella, ad Assisi, Viterbo, Cassino, Cosenza, nella Locride e prossimamente a Caltanissetta ed ha fatto nascere una vera e propria comunità di pratiche fatta di educatori e esperti accomunati da medesimi principi e metodi che periodicamente di incontrano per verificare il tratto di strada percorso e provare a mettere a fuoco i prossimi obiettivi nello scenario attuale.
Stiamo assistendo ad una crescente desertificazione educativa, contesti sempre più aridi sul piano relazionale, riempiti di cose, prestazioni, procedure. In famiglia, nella scuola, nei tempi che una volta erano chiamati “liberi”. Guardando perciò al nostro campo di impegno di educatori, sempre più ci vediamo assomigliare alle piante pioniere, immagine presa in prestito dalla botanica ma efficace per descrivere la nostra “postura”. Le piante pioniere sono le prime ad insediarsi su terreni aridi, o dove sono avvenuti fenomeni estremi come grandi incendi, colate laviche, periodi di grande siccità. Sono piante resistenti che si adattano anche a suoli poco profondi, esposti a venti, con acqua molto scarsa che loro riescono a farsi bastare. Anzi a poco a poco modificano il terreno rendendolo più ospitale e più adatto anche ad altre specie più esigenti che grazie al lavoro delle piante pioniere possono insediarsi successivamente.
Basta mettere “relazioni” al posto di “acqua” e la metafora è presto spiegata, lasciando all’intuito di chi legge capire che nomi possono avere i terreni.



Partendo da questo stato di fatto, nella due giorni di Maguzzano ci siamo confrontati sui principali nodi critici dell’educazione che sono presenti nel nostro tempo mettendo sempre al centro loro: i ragazzi.
- Il tema dell’aumento dei casi di adolescenti che frequentano i nostri poli, con problematiche più o meno gravi di natura psichiatrica
- I poli come “spazi terzi” (insieme alla famiglia e alla scuola): che cosa sono i nostri centri educativi e che cosa stanno diventando
- Il tema dell’orientamento dei ragazzi: non solo per la scelta della scuola superiore… ma: come aiutare a compiere scelte mature?
- La questione della mediazione penale o meglio giustizia riparativa: che connessioni ha con il nostro agire educativo?
- Il rapporto educatori/insegnanti, progetti/scuola. Stato dell’arte e nodi della costruzione della comunità educante (scuola, servizi locali, territorio…)

Spesso anche noi ci lamentiamo delle condizioni in cui ci troviamo a lavorare, e abbiamo certo mille ragioni: tempi sempre più dilatati a fronte di stipendi inadeguati, sofferenze e bisogni acuti che chiedono oggi un soccorso immediato, difficoltà a comunicare, e a far comunicare, con i servizi, tanta burocrazia e poche risorse… Ma siamo piante pioniere, ci impegniamo proprio per migliorare questo terreno.

Franco Taverna, Responsabile Area Adolescenza e Povertà Educativa Fondazione Exodus