Quando alle medie ci facevano quasi imparare a memoria le avventure delle divinità olimpiche e degli eroi come Ulisse, Achille, Polifemo, già avevamo capito, ad una età così delicata e importante, che ai onnipotenti tutto era lecito e che ogni loro comportamento potesse essere addirittura come esemplare. Ed essendo io, già allora, un po' scapestrato, me le godevo queste smargiassate con nascite dal cervello, dagli inferi, dall’iperuranio e via discorrendo.
Anche oggi, alla mia non più giovane età, mi domando perché i docenti debbano (e danno) così tanta importanza a queste epopee. Sarà che ricordo ancora, molto bene, una sospensione con una sonora insufficienza, presa perché impreparato e incapace di raccontare le avventure della Maga Circe. Adesso non c’è più bisogno di ricorrere alle iperboli dei miti per trovare comportamenti fuori misura, basta andare attorno ad un campetto di calcio dei nostri paesi per vedere e sentire di tutto nei cattivi esempi di adulti “normali”.
Forse ho sottovaluto le sceneggiate, ma non sopporto, quasi nauseato, le bestemmie che escono dalla bocca dei genitori che, aggrappati alla rete intorno al campo, le sparano a raffica. Ma dove siamo? È mai possibile che momenti lieti, festivi, gioiosi, magari un po' incasinati, si trasformino in sceneggiate quasi animalesche, cariche di insulti beceri, maleducati e dissacranti?
Sono partito da molto lontano, è vero, non c’era certamente bisogno di scomodare i paradisi artificiali, però volevo rendere l’idea con un paragone forte. Ora permettetemi un passino oltre per farvi domande ancora più preoccupate: quei padri, caduti così in basso attorno al campo, potranno pretendere dai figli una buona condotta a scuola, qualora fossero invitati a presentarsi dai presidi?
E ancora: se gli avvenimenti di condivisione sportiva per ragazzi e famiglie si trasformano in risse iniziate dagli adulti, come possiamo meravigliarci di quanto stia accadendo nelle piazzette, nei quartieri, nelle discoteche, nei gruppetti dei bulli dei quali ogni giorno leggiamo brutalità?
Facciamo i bravi prima noi adulti, se vogliamo che lo facciano i nostri figli.
don Antonio Mazzi su “Famiglia Cristiana” – 9/2023