Caro bordo,
sei il mio limite e il mio confine, una linea sottile, a volte impercettibile, che talvolta mi difende, talvolta semplicemente mi separa da ciò che è altro da me. Puoi essere la barriera che mi protegge o il luogo intermedio in cui avviene l’incontro con l’altro, il confine tra due regni, la mia porta di casa.
Io ti ho disegnato e dato forma col tempo. Ho capito che ho bisogno di te per non perdermi, per difendermi da ciò che mi fa paura e non so gestire.
A volte ho creduto di averti superato, ma in realtà non avevo fatto altro che spostarti un po' più in la.
Ho tentato di oltrepassarti molte volte, in passato non capivo la tua importanza, ti ignoravo, credevo che non fossi alla mia altezza. Mi sei sempre stato stretto, non ti ho mai sopportato, il pensiero di averti mi faceva soffocare. Al di là di quel confine, nel caos, ci stavo bene, perché dentro mi sentivo uno scarabocchio. Ho trasgredito tante volte, ci penso spesso al perché, ma è difficile da capire. Fatto sta che tentando di superare ogni confine rimanevo impigliato al solito punto e ora lì non ci voglio più stare. A volte invece ho fatto il contrario, quando avrei dovuto uscire dal mio guscio ho costruito muti sempre più stretti che mi separassero da ciò che mi spaventava, ho creato bordi per difendermi, a volte per sfuggire e ho avuto paura ad uscirne.
La distinzione tra protezione e limite non l’ho mai capita, gli altri bambini venivano protetti da piccoli, erano limitati, io potevo fare quello che volevo, ma non è stata una grande fortuna.
Spingersi al limite per sperimentarsi è una cosa naturale, io l’ho fatto in modo malsano. Azzardare e buttarsi fa parte del percorso di crescita, ma occorre farlo con coscienza, solo così ci si può arricchire di cose nuove, senza rischiare di farsi del male, o di rimanere incastrati. Appena l’Ho capito sono cresciuto e con me i miei confini. Ora che ho allargato i miei orizzonti, anche il mio bordo è più ampio.
Ora ho assolutamente bisogno di te. Penso a un mondo senza bordi, sarebbe limitato, penso agli uomini dentro al bordo che per paura rischiano di limitarsi.
Ma il bordo non fa altro che dare forma alle cose.
Ho vissuto nei bordi della strada per molto tempo, sono stato l’uomo dei non luoghi e dello spazio liminale.
Oggi i bordi li disegno io, quando sono confuso mi aiutano a ritrovare il mio spazio.
Dentro al mio bordo so di poter trovare me stesso, fuori da esso incontro il mondo.
Ciao bordo, alla prossima, mi raccomando… stai nei dintorni.
I ragazzi della Mammoletta – Sede Exodus Elba su “Il Bullone” – maggio 2023