Spesso mi domandano che cosa fa un educatore. Non è ben chiaro il nostro ruolo all’interno di una società che ha dimenticato che cos’è l’educazione. Ma devo dire che spesso sono confusa anche io!
Qualche mese fa, durante una lezione sul tema prevenzione in una seconda liceo, una ragazza mi ha chiesto: “Ma tu chi educhi?”.
Sono rimasta per un attimo senza risposta, nella mia testa si accavallavano tutte le parole di don Antonio su chi è l’educatore! Ho dovuto fare ordine per spiegare, per far capire.
Educare non significa imporre la propria volontà all’altro, ma significa camminare insieme e insieme crescere. Significa far conoscere alla persona che cammina con te le sue potenzialità, far sì che riesca ad entrare in sintonia con le proprie emozioni, senza paura.
Spiegare più con l’esempio che con le parole, che la nostra vita è un incontro continuo di sguardi e sorrisi e a volte lacrime, di paure e gioie, spesso molto piccole, tra noi e chi cammina con noi.
Cercare di far comprendere che con il dialogo tutto è possibile, che le avventure nascono dentro di noi.
Che il silenzio è importante più delle parole sciocche.
Che insieme possiamo farcela.
Non so se sono stata capita o se hanno pensato a me come fossi un abitante di Marte. Ma anche se solo una parola è entrata nel loro animo, ecco, la mia speranza, da educatore, è che quella parola diventi seme e poi frutto. Allora potrò dire che è questo che fa l’educatore, semina, raccoglie e condivide con chi incrocia sul proprio cammino.
Barbara, Educatrice Exodus Bondeno (Ferrara)