Domani sera Nicolas si esibirà nel locale di un circolo Arci a Milano. Insieme a lui ci sarà il suo gruppo, se così si può dire, con il quale ha composto un album di musica abbastanza varia. Lui canta trap ma non tutti compongono e cantano lo stesso genere. Nicolas ha 14 anni, abita in periferia e va molto male a scuola, quando ci va. Anche sulla scuola ci sono tante diversità nel gruppo: c’è chi va bene e chi no. Su una cosa però si ritrovano i ragazzi e le ragazze di Spaziotre, uno degli Spazi Terzi realizzati da Exodus luogo di incontro dei ragazzi: si assomigliano tutti nella inquietudine rispetto al loro mondo, non ci stanno bene, anzi a volte ci stanno proprio male. Avvertono un disagio sotto la pelle e si ritrovano nel desiderio di esprimerlo attraverso la musica. Fino all’anno scorso Spaziotre non c’era, poi dopo un corso di laboratorio musicale nella scuola media dove stava Nicolas, noi di Exodus abbiamo capito che per lui e per molti dei suoi compagni, non bastava una occasione sporadica, un corsetto carino, come si dice “extracurricolare”. Per quanto fosse bello e riuscito davvero molto bene! Serviva un luogo dove stare, dove ritrovarsi, dove far venir fuori un malessere indistinto che in famiglia non capiscono e a scuola non interessa. Così sono stati trovati e sistemati un paio di locali, proprio in piazza, vecchiotti ma proprio adatti a quello che si pensava. E poi, dopo aver allestito prima uno e poi due laboratori di produzione musicale, nel mese di maggio dello scorso anno abbiamo aperto il cancello.
Nicolas viene sempre a Spaziotre, anche quando non funziona il riscaldamento. Il suo primo brano lo ha scritto e musicato per un suo amico morto, investito mentre andava in bicicletta. Si intitola “Piove dentro ai miei occhi”, è bellissimo e, come spiega Nicolas nel video, vuole onorare la memoria del suo amico.
Dentro alla playlist di Spaziotre, si possono trovare molti dei brani composti, oltre che da Nicolas anche dagli altri compagni di avventura (si perché con il rafforzarsi del gruppo si sono poi organizzate uscite e “carovane” nello stile di Exodus). Anche i temi proposti nelle loro canzoni da Sara, Janik, Celine, Matteo,… dagli adolescenti di Spaziotre, sono molto profondi, parlano di amore, di errori, di desideri, di storie di vita e sono una sorpresa per chi li ascolta perché rappresentano un po’ l’universo dei ragazzi da una prospettiva assai diversa da quella che viene veicolata normalmente dalla comunicazione mainstream che li rappresenta (vuole?) senza anima e senza cervello.
La serata di domani non è la prima che li vede protagonisti all’interno di eventi in città: portare i loro contenuti fuori, metterli in piazza, mentre aiuta loro stessi è diventato per Spaziotre anche un modo per raccontare il mondo dei ragazzi, per dire ai grandi, ciascuno con le sue responsabilità, quanto è grande il cuore degli adolescenti, quali desideri vi fioriscono e, in qualche modo questo serve per aiutare anche loro, gli adulti, a trovare le parole giuste, a prendere quelle decisioni che davvero servono alle nuove generazioni. Senza tanto riempirsi la bocca con i buoni propositi, senza proclami e senza retorica ma concretamente e subito, perché tanti di loro si stanno perdendo.
Nicolas non ha smesso di andare male a scuola, almeno per ora. Vedremo come va quest’anno. Intanto si impegna sui testi e sulle note delle canzoni, ha un rapporto positivo e propositivo nel gruppo anche se a volte troppo esuberante. Per cambiare ci vuole tempo, passione e pazienza. Ci dobbiamo credere. In tanti.
Franco Taverna, Responsabile Area Adolescenza e Povertà Educativa Fondazione Exodus