LA VIOLENZA DEI TIFOSI ADULTI? PESSIMO ESEMPIO PER I RAGAZZI

19/01/2023


Guardando con rabbia quanto stava succedendo in autostrada tra tifoserie l’8 gennaio scorso, mi dicevo: va male la politica, va male la sanità, va male la scuola. Almeno il calcio dovrebbe capire che l’intera società avrebbe bisogno e diritto ad un’ora di aria, quantomeno da parte sua. E invece no! Si deve per forza rompere tutto! Trasformare anche il tifo in una scusa per gruppi selvaggi e imbestialiti credo sia la cosa più triste. Per noi, ormai vecchi, il più bel regalo che si potesse fare ad un nipote era l’abbonamento per la squadra del cuore.

Oggi, purtroppo, siamo quasi costretti a regalare telefonini e diavolerie del genere. Qualche anno fa, dopo molta insistenza, siamo riusciti a radunare nella nostra Cascina Exodus di Milano le tre tifoserie: Juventus, Milan e Inter. Qualcosa abbiamo ottenuto. Già allora il tentativo di portarci dentro anche la Roma è fallito. Voglio ritentare. Sarà inutile? Non voglio crederlo. Non è giusto riempire pagine su pagine e ore di galera per fatti simili senza fare assolutamente niente di positivo, di riconciliante, di educativo.

Ragazzi e uomini per un’intera settimana sono più che normali, come possono di punto in bianco trasformarsi in belve scatenate e perdere tutta la ricchezza che si portano dentro? Io sono un piccolo uomo, insieme a milioni di piccoli uomini non posso solo subire senza capire come persone adulte, non soltanto baby-gang, possano essere i principali autori di scontri che mettono a rischio la sicurezza pubblica.

Dice il Corriere della Sera a proposito dei giovani e delle loro bande violente: “Un conto sono i gruppi di giovani dediti a commettere reati come rapine e spaccio di droga per i quali occorrono prevenzione, indagini e repressioni, ma un altro sono i gruppi, spesso di italiani di seconda generazione che si aggregano talvolta creando allarmi sociali anche senza commettere reati gravi. In questo caso non è più solo un discorso di polizia, ma deve coinvolgere famiglie con proposte culturali ed educative”.

Noi però oggi non parliamo di figli, ma di padri. E permettete, cari adulti, che arrivati a livelli simili, credo dobbiate essere voi a farvi un esame di coscienza serio e degno dell’età e delle responsabilità che vi portate addosso. Anche perché, se adulti e padri arrivano a questi livelli, con quali esempi si possono educare i figli e i giovani a comportarsi da persone per bene? Volete mettervi le mani sul petto invece che usarle per sfigurare le facce degli altri?

don Antonio Mazzi su “Famiglia Cristiana” – 4/2023