Il cielo è coperto. Le nuvole non lasciano spazio allo spettacolo stellato. Si apre un piccolo spiraglio e per pochi istanti si riesce ad intravedere la luna. Siamo seduti in cerchio fuori dalla Fattoria Caselli, immersi nella Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli. Il tempo non ci permette di vederle, ma proviamo ad immaginarle, le stelle. Ci chiediamo quali sono le nostre stelle polari e proviamo ad immaginare nuove costellazioni. Sono fatte di punti di riferimento, fermi e saldi, che risiedono nelle vite e nei ricordi di ciascuno. Sanno di amore ricercato e negato, dato e tradito, ricevuto e sentito.
Si respirano emozioni contrastanti sotto l'aria fresca e avvolgente della Toscana, siamo in Carovana.
È domenica e, contro ogni previsione meteo, il cielo è aperto. Abbiamo in programma un trekking con una guida esperta della Riserva. Il ritmo della mattina è lento, le ore di sonno sono sempre poche in Carovana. Eppure, Iuri, la nostra guida nonché presidente della Riserva, riesce a risvegliare gli animi dormienti dei ragazzi facendoci immergere nella bellezza dei profumi e dei suoni del bosco attraverso un'esperienza sensoriale itinerante. Scopriamo i nomi, le forme e i profumi di piante e fiori, assaporiamo l'acqua di sorgente, entriamo in contatto con la meraviglia che la natura ci regala.
Con i piedi immersi nell'acqua gelata delle Cascatelle sperimentiamo il silenzio. Accade che siamo soli, insieme.
Poi arriva la pioggia, finisce l'acqua a disposizione nella struttura, vanno all'aria tutti i piani, siamo in Carovana.
Ci dobbiamo trasferire in una nuova struttura, dobbiamo rifare le valige e caricare i pulmini, in attesa che Fabio, Laura e Paola ci facciano strada al nuovo ostello.
Siamo in viaggio verso Massa Marittima. "Quanto manca?" - chiede J. Siamo vicini. Arriviamo a Niccioleta, una piccola frazione di Massa, e ci sistemiamo nelle nuove camere. Dopo un pomeriggio turbolento, ripartiamo da una doccia calda.
La preparazione della cena, ad opera dei ragazzi, richiede più tempo del previsto ma ne vale la pena. In fin dei conti, il tempo trascorso nel tagliare peperoni, insaporire la carne, infornare le patate e preparare la tavola è tempo di un fare che costruisce e dà senso alla relazione.
L'intera esperienza, segnata dal cattivo tempo, è stata, negli innumerevoli cambi di programma, tempo di relazione. Ci si è fermati e guardati negli occhi, si sono condivise fatiche e punti di vista, emozioni e stati d'animo. Ci si è, da ultimo, regalati sguardi positivi. Riflessi dentro ad uno specchio, ciascuno ha avuto modo di rileggere parole che il gruppo ha voluto regalargli. Tra lo stupore e il divertimento, ciascuno ha rivisto in quello specchio il proprio riflesso positivo nei confronti degli altri, prendendo consapevolezza anche di tratti creduti celati ma evidenti a chi cammina accanto a te. È stato un modo per conoscersi e conoscere gli altri, per fare dono di parole che spesso non trovano spazio nella quotidianità.
Si è conclusa così, questa strana e sorprendente Carovana, dentro il proprio riflesso disegnato dallo sguardo dell'altro.
Elisa, Educatrice Polo Exodus Monza – Area Adolescenza e Povertà Educativa