Ho letto, sorridendo, l’intervista al Preside del Virgilio perché ad aprire il portone del liceo agli studenti era stato proprio lui, il prof Garroni. Questo preside-educatore aveva battuto 1 a 0 (sono interista) l’altra preside che aveva portato il cane a riposarsi sotto la cattedra. Certi problemi delicati e importanti certe volte non hanno bisogno di strategie raffinate, ma di intelligenza, nei modi, nei luoghi e nei tempi.
Il pericolo che anche il Virgilio rischiasse di diventare zona franca, fuori di ogni regola e in mano a poca gente, il preside l’aveva capito da un’altra esperienza appena terminata. “È stato divertente vedere le loro facce quando mi hanno trovato lì alle cinque del mattino. Ho deciso di restare anche la notte dell’occupazione. Volevo che i loro diritti fossero rispettati, ma anche i doveri non fossero umiliati. Ho preteso il servizio d’ordine, di non fare entrare esterni. Ho chiesto l’elenco degli occupanti. Qualche tentativo di fare i balordi l’hanno fatto, però. Il dialogo e la presenza hanno avuto buon esito”.
Il modo migliore non è distruggere le aule scolastiche, ma mettere ordine dentro. Farei un altro sorriso se i professori capissero che insegnare non significa solo interrogare, dare giudizi, sospendere, ma che sbattere fuori da scuola è contro la Costituzione
Don Antonio Mazzi – su Famiglia Cristiana n.9/2024