Conosco don Antonio Mazzi da sempre, è il “cappellano dei Nomadi”.
Se penso al parco Lambro mi viene subito alla mente com’era prima che don Mazzi ci lavorasse: un luogo di morte dove i giovani andavano a bucarsi, dove le famiglie non avevano più il coraggio di portare i loro bambini per le passeggiate della domenica.
Adesso la forza e il coraggio di don Antonio, e di tutti coloro che hanno lavorato al progetto, ha restituito il parco alla città.
Adesso il parco è Vita.
E’ stato trasformato in qualcosa di positivo, i ragazzi che vanno al parco Lambro, a Exodus adesso hanno speranza e volontà. Caro don Antonio… “dall’Inferno al Paradiso”…
Beppe Carletti