I ragazzi devono avere speranza. La loro speranza è misurata sul sogno e se un giovane non sogna non si muove. Se pensano di non poter far altro nella vita che gli impiegati in un piccolo comune non si muovono. Quello che mi preoccupa non è la loro presenza in piazza. Anzi, penso che i giovani devono scendere in piazza ma senza farsi strumentalizzare perché è molto facile che gruppi e partiti politici tendano a servirsi della loro vitalità e del loro entusiasmo.
Oltre a fare le manifestazioni devono cercare di capire perché lo fanno. Vanno bene anche per cose utopiche perché l’utopia non è impossibilità ma realtà fantastica che in parte si può realizzare.
Devono imparare a voler bene ai loro professori, in particolare a quelli che li bocciano, a disprezzare quelli che danno sempre sei. Consiglio loro di non essere troppo sgobboni a scuola perché questi ultimi spesso rischiano di non fare una gran bella figura nella loro vita.
Francesco Cossiga